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Sotto tiro il lavoro della giunta. E la sinistra sbanda

Ecopass fa sbandare il centrosinistra. Prima ancora di entrare nel merito, l’Idv che già ha dato segnali di insofferenza nei confronti del sindaco (prima sull’addizionale Irpef, poi sul caso Maran, infine sulle nomine negli enti) contesta il metodo-Pisapia. «Fino ad oggi è stato incapace di trovare un luogo dove costruire il consenso dei partiti che lo hanno sostenuto alle elezioni e che rappresentano il tramite die cittadini - va dritto il commissario cittadino dell’Italia dei valori Stefano Zamponi -. Manca una cabina di regia unitaria della maggioranza politica, dove si discutano insieme gli indirizzi». Sugli scenari in campo per trasformare Ecopass in congestion charge dal primo gennaio, Pisapia ha riunito la giunta mercoledì sera a Palazzo Marino. Squadra al completo, dagli assessori del Pd a quelli di Sel e quelli tecnici. Ma nel team, appunto, mancano rappresentanti di Idv, Psi e sinistra radicale. E il provvedimento bypasserà pure l’aula visto che partirà come test per un anno e non occorre il voto. «Se siamo partiti della maggioranza occorre condivisione sugli obiettivi ancora prima di andare a confrontarsi con le categorie e i sindacati - puntualizza Zamponi -. Vogliamo convincere i commercianti a fare il carico e scarico di notte come a New York? Vogliamo limitare gli accessi a Milano con una tassa molto alta? La giunta è un organo di governo inadeguato a dare gli indirizzi politici, non può sostituirsi ai partiti serve condivisione». E «il coinvolgimento dei sindaci dell’area metropolitana». In aula l’Idv è rappresentata dal capogruppo Raffaele Grassi, che invita gli assessori Piefrancesco Maran e Franco D’Alfonso che condurranno le trattative con associazioni, sindacati e categorie su Ecopass ad «ascoltare molto, perchè bisogna diminuire il traffico ma senza penalizzare eccessivamente categorie come i piccoli commercianti e le imprese artigiane».
Se Roberto Biscardini, capogruppo del Psi e presidente della Commissione urbanistica, sostiene che «l’Ecopass della Moratti è stato un totale fallimento» e «fa bene la giunta a studiare il problema con un approccio scientifico molto più serio», aggiunge però che il ticket da solo per ridurre le auto «non basta». E «bisogna tenere distinte le cose da fare per abbassare il traffico e quelle per lo migliorare l’aria». Sulle barricate il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Antonello Patta: «Restiamo convinti che la soluzione più efficace sia la chiusura del centro, oggi non abbiamo un servizio di mezzi pubblici all’altezza». Ma visto che indietro dalla congestion non si torna, «la tassa uguale per tutti sarebbe socialmente iniqua.

Non chiediamo di fare come il sindaco di Londra che per il Suv impose la tassa di ben 25 sterline, ma non è possibile che una ’500 paghi come un’auto di grossa cilindrata. E non voglio pensare che gli unici graziati dal provvedimento siano i commercianti».

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