nostro inviato
a Pechino
Non è un problema di daltonismo ma ai nostri azzurri lo stesso colore può sembrare diverso. Per cui il bronzo conquistato dal Dream team in gonnella del fioretto battendo lUngheria 32 a 23 (oro alla Russia sugli States) è bronzo punto e basta e per di più fa incacchiare le ragazze. I giovani della spada a squadre, diventati di bronzo battendo la Cina nel giorno di ferragosto, danno invece al di cui sopra metallo altro valore. Hanno perso in semifinale con la Francia (poi campionessa olimpica) per 45 a 39, ma alla fine sono comunque soddisfatti. Per esempio Alfredo Rota: «Loro sono mezzo gradino superiori a noi, dobbiamo lavorare molto per poterli battere, però incontrarli in semifinale ci ha impedito di giocarci oro e argento. Resta il fatto che questo bronzo è davvero importante». O come Diego Confalonieri: «Sono la nostra bestia nera». E Matteo Tagliariol: «Sono soddisfatto, ho tirato bene e preso due medaglie, peccato per linfortunio (lesione di primo grado al vasto laterale del muscolo quadricipite destro, guarirà in 15 giorni, ndr), ma così Carozzo ha preso anche lui la medaglia». Vero, perché il compagno riserva è entrato quando mancava poco più di un minuto alla fine della sfida vinta con i padroni di casa per 45 a 35 e adesso può dire: «In questi giorni ho sempre saputo che dovevo farmi trovare pronto e quando mi hanno chiamato ho subito pensato, ora non fare danni e cerca di far vedere che cosa sai fare. Direi che è andata bene. Se mi pongo obiettivi? Uno solo: cercare di battere questa Francia».
Una favola la sua, come favola è quella di Ilaria Salvatori nel fioretto donne. Mentre il ct Magro urlava, mentre Valentina Vezzali, Giovanna Trillini e Margherita Granbassi avevano i loro stress per i torti arbitrali subiti ieri, Ilaria in fondo in fondo se la godeva: contro lUngheria aveva fatto bene e la medaglia insperata era appesa al suo collo.
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