da Roma
Se non vuole firmare ora per la Roma, Antonio Cassano deve prepararsi a cambiare squadra: e con ogni probabilità a gennaio. È il duro messaggio di Luciano Spalletti, tecnico giallorosso. Quella del rigore sbagliato a Belgrado, in Uefa, con un cucchiaio improvvido sembrava l'ultima tappa. Ma a sorpresa Spalletti, 48 ore dopo il ko con la Stella Rossa, ha preso le difese di Cassano sull'argomento («non lo si può processare per questo») e ha lanciato invece un chiaro aut aut sulla questione contrattuale.
Mentre l'attaccante, assente Totti, si candida alla quarta partita consecutiva da titolare questa sera a Lecce, in coppia con Nonda, Spalletti parla chiaro. «Il contratto? O firma per il rinnovo, oppure è meglio che sia pronto ad andare in un'altra squadra. Non può imporre alla società di alzare il prezzo». Altre volte l'allenatore toscano aveva dichiarato la sua piena sintonia con la linea della società, questa volta si è trattato di una vera e propria difesa. «Mi chiedete se lui fa parte del progetto Roma? Prima c'è la questione del contratto. Non so se la sentenza del Tas sarà decisiva per il futuro di Cassano. Ma bisogna che Antonio si decida, non si può imporre ad una società, che ha già stipendi abbastanza alti, di spendere ancora di più. Non mi sembrerebbe corretto».
E mentre Moggi affermava: «Cassano non ci occorre, ed escluderei anche che possa arrivare a giugno», Spalletti difendeva Cassano sul penalty sbagliato: «Scegliere di tirarlo in quel modo a volte può essere visto come un gesto di presunzione ma anche di coraggio. Gli è andata male, sono momenti. Se avesse fatto gol sarebbe stato esaltato, così invece gli si dà addosso. Con lui ho parlato e gli ho detto quello che penso».
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