Misteriosa sparatoria l'altra notte a Oreno di Vimercate, dove mani ignote hanno esploso alcuni colpi di fucile da caccia contro una carovana di nomadi. L'arma era caricata «a pallini», inadatti a uccidere, ma ogni buon conto, all'alba le vittime hanno preferito levare le tende. Due le ipotesi al vaglio degli inquirenti: vecchie ruggini tra zingari o il gesto di qualche residente infastidito dai nuovi vicini e che ha così voluto «affrettare» la loro partenza.
L'allarme è stato lanciato l'altra notte attorno alle tre, da un gruppo di sinti italiani, di lontane origini ispano-siciliane, in particolare della zona attorno a Nodo, arrivato appena un paio di giorni prima. Una carovana di 7/8 roulotte, tutte appartenenti al clan Demetrio, installate in via Ludovica, non distante dal campo sportivo. Nomadi, nemmeno giostrai, nel senso più stretto della parola, soliti a girare senza mai fermarsi più di qualche giorno in un posto.
L'ignoto «fuciliere» ha esploso alcuni colpi di piccolo calibro, che hanno sforacchiato automobili e caravan, senza tuttavia procurare grossi danni e men che meno feriti. Sul posto sono arrivati i mezzi del 118, rimasti come detto inutilizzati, e le gazzelle dei carabinieri. I nomadi hanno spiegato ai militari di essersi fermati in zona per fare visita a un parente all'ospedale di Vimercate e di non avere idea chi e perché abbia sparato. A scanso di equivoci, alle 6.30 il gruppo aveva già levate le tende. Alla lettera, trattandosi di un accampamento di zingari.
Sull'episodio stanno ora indagando i militari della compagnia di Vimercate che si stanno muovendo in due direzioni: il regolamento di conti tra famiglie nomadi e l'atto intimidatorio di qualche residente. I Demetrio non appartengono a un clan particolarmente pericoloso, nessuno del gruppo ha uno spessore criminale tale, a parte qualche precedente per furto tra gli anziani, da determinare un gesto così eclatante. Vero è anche che tra gli zingari anche un fidanzamento non gradito da una delle due famiglie o un rifiuto di matrimonio, sono motivi sufficienti per far nascere lunghe e insanabili faide.
Non viene tuttavia escluso l'atto intimidatorio da parte di qualche residente. Oreno è una specie di piccola «Beverly hills» punteggiate da eleganti villette e l'arrivo della carovana potrebbe aver messo in allarme qualche residente, nonostante finora nessun nomade sinora avesse mai fatto tappa e il quartiere non sia stato particolarmente bersagliato da furti o rapine. Qualcuno potrebbe dunque aver agito «a scopo precauzionale», per far capire agli zingari che la loro presenza non era gradita.
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