Giovane e bello, ma indiscutibilmente poco abbronzato. A Matteo Renzi bastano due delle tre caratteristiche che un Silvio Berlusconi attribuì a Barack Obama per essere investito a suo ideale successore in salsa italica. Almeno a quanto scrivono gli americani, poiché lex presidente della Provincia di Firenze e vincitore delle primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco della città degli Uffizi, è stato indicato dal settimanale statunitense Time come «lObama italiano».
Niente male per un 34enne che una quindicina danni fa vinceva 33 milioni di lire alla «Ruota della fortuna». «La sinistra italiana potrebbe aver trovato luomo giusto - spiega il Time -. Se vincesse le elezioni, diventerebbe una speranza, unopportunità di cambiamento per il Pd». In questa capacità di incarnare le possibilità di resurrezione dalla crisi sta il parallelismo con il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti. In questo e nel fatto di sfuggire (sia per età anagrafica sia per utilizzo delle nuove tecnologie da internet a Facebook) alle regole della gerontocrazia politica, uno dei mali endemici della classe dirigente italiana, vista da Oltreoceano. Certo, le differenze sono parecchie, a partire dalla forte ispirazione cattolica di Renzi (è esponente della Margherita): una cifra culturale e religiosa che - tuttavia - secondo il Time, non impedirà a Renzi di tenere una linea autonoma dal Vaticano.
Non è la prima volta che il prestigioso periodico americano si occupa dellenfant prodige fiorentino: Renzi venne infatti intervistato tre anni fa come esponente delle «giovani speranze» della politica italiana, proprio alla vigilia della sfida elettorale tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi. Ora, la speranza e la gioventù sono intatte. Ma i paragoni cominciano a farsi ingombranti.
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