Spese condominiali: stangata del Comune a chi non ha pagato

Dopo il «Redditometro» per stanare i furbetti che abitano le case popolari, ma poi vanno in giro con il Suv, Palazzo Marino sta facendo partire cartelle esattoriali per un importo pari a quasi 740mila euro di spese condominiali «evase» nei quartieri popolari. Riscaldamento, spese di pulizia, acqua potabile le voci da saldare al più presto per gli inquilini morosi delle case comunali che presto troveranno una brutta sorpresa nella cassetta delle lettere. Perché l’iscrizione a ruolo è scattata qualche giorno fa e non passerà molto perché il recupero crediti diventi effettivo. L’ufficio condomini (con cinque elenchi compilati tra lo scorso 19 aprile e il 21 settembre e trasmessi al settore Casa) ha fornito i nominativi degli inquilini al Comune che in base alla legge ha dovuto anticipare le spese condominiali agli amministratori. Ma ora scattano le cartelle.
Intanto il direttore generale del Comune Davide Corritore conferma lo studio su un nuovo «redditometro» che manderà in pensione l’Isee e terrà conto non più solo di reddito e delle proprietà, ma anche dello «stile di vita» dei milanesi.

In futuro chi chiederà i servizi (dalle case popolari agli asili alle mense scolastiche) - dovrà riempire un questionario in cui gli verrà domandato, tra l’altro, di dichiarare il tipo di auto, di telefono cellulare, se ha l’abbonamento in palestra o alla pay-tv. E in base alle risposta potrà scattare il semaforo rosso per l’accesso gratis al welfare o le tariffe saranno tarate secondo i lussi.

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