40 giorni e 40 notti è la commedia con Josh Hartnett che andrà in onda questa sera alle 21.04 sul nuovo canale 27. Si tratta di una pellicola che, mentre mette in mostra il classico innamoramento tra due persone, ha anche messo in scena quella che secondo molti è stata una violenza sessuale ai danni di un uomo.
40 giorni e 40 notti, la trama
Uscito in sala nel 2002, 40 giorni e 40 notti racconta la storia di Matt (Josh Hartnett), un ragazzo di San Francisco che, da quando è stato lasciato dalla sua ex, non riesce a superare il trauma della rottura né ad avere rapporti con le altre donne. Preoccupato da questo suo inaspettato status quo, Matt si confida con il fratello John (Adam Trese), che sta studiando in seminario, ma non riesce comunque a consigliargli un modo per superare la sua tristezza. È a questo punto che, folgorato da un religioso che parla di Quaresima, Matt promette a se stesso di non compiere nessun atto sessuale per quaranta giorni, facendo di fatto un patto di castità.
Il tentativo di castità di Matt procede bene - nonostante i suoi amici abbiano avviato un giro di scommesse e di ostacoli per farlo inciampare - finché nella sua vita non arriva Erica (Shannyn Sossamon), che pian piano ricomincia ad accendere il desiderio di Matt di avere una relazione, nonostante il fantasma dell'ex sia sempre dietro l'angolo.
Le accuse di violenza sessuale maschile
40 giorni e 40 notti è un film che, sulla carta, vuole giocare sulle situazioni comiche e imbarazzanti che possono capitare nella vita di un trentenne che decide di non fare sesso per quaranta giorni e viene in qualche modo messo alle strette da amici goliardici che hanno scommesso sulla sua astinenza. Si tratta di un genere di film che fa della goliardia il suo marchio distintivo e che ha lo scopo di divertire, senza interrogarsi molto sui messaggi che veicola. Un film d'evasione, dunque, che racconta una storia d'amore mentre cerca anche di far ridere. Tuttavia 40 giorni e 40 notti è andato incontro a molte polemiche online. Come riporta il sito dell'Internet Movie Data Base il film di Michael Lehmann è stato duramente attaccato per aver messo in scena un vero e proprio stupro ai danni del protagonista.
In una scena del film, infatti, l'ex fidanzata di Matt, Nicole, lo obbliga a fare sesso contro il suo volere. Nella scena in questione Matt si fa legare al letto per non correre il rischio di masturbarsi e spezzare così il proprio voto, che gli impediva anche atti di auto-erotismo. Mentre è legato e mezzo addormentato con la speranza di portare a termine la sua promessa, la sua ex fa irruzione in camera e fa sesso con lui, di fatto obbligandolo ad avere un rapporto. Molti, anche su Reddit, si sono domandati come avrebbe reagito il pubblico se le parti fossero state invertite: come sarebbe stata la storia se fosse stata una donna quella legata al letto, costretta da un uomo a fare sesso contro il proprio volere?
Come si legge su Vocal Media, questa scena rappresenta un vero e proprio stupro e soprattutto porta avanti quella che ormai è conosciuta con il termine di victim blaming, ossia la tendenza a far ricadere la colpa del crimine su chi ha subito lo stupro. Infatti dopo l'amplesso, Erica si arrabbia con Matt per aver fatto sesso con la sua ex, come se fosse stato lui a scegliere. Ed è lo stesso Matt che, alla fine, si sente in dovere di chiedere scusa per qualcosa che non ha commesso. Sul sito della Penn State, l'università della Pennsylvania, si legge che 40 giorni e 40 notti è "uno degli innumerevoli esempi in cui la violenza contro gli uomini viene usata per far ridere." E lo studio universitario continua asserendo che "nella cultura della mascolinità tossica c'è l'idea che i veri uomini non possano essere stuprati. I veri uomini dovrebbero essere abbastanza forsi da contrattaccare e se non lo fanno non dovrebbero lamentarsi, perché tutti gli uomini sono affamati di sesso."
Quello che è successo al protagonista di 40 giorni e 40 notti e è molto simile a quello che è avvenuto anche al protagonista di Bridgerton, la famosa serie Netflix pronta a tornare con la seconda stagione. Nella prima serie il protagonista, il duca interpretato da Regé-Jean Page, è costretto ad avere un rapporto completo con la protagonista Daphne, che vuole avere un figlio a tutti i costi, al punto da obbligare il compagno a fare qualcosa che, come le aveva già confessato, non aveva intenzione di portare a termine.
Anche in quel caso, dal momento che la vittima era un uomo, non si è parlato apertamente di violenza sessuale, ma anzi si è cercato di romanticizzare l'intero atto. E anche in quel caso sono piovute polemiche, come a voler dire che nella cultura e nell'immaginario collettivo esistano due pesi e due misure a seconda di chi sia a subire la violenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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