Cultura e Spettacoli

Covid, l'ira di Al Bano: "Fanno mea culpa troppo tardi"

Il cantante di Cellino San Marco ha raccontato la sua positività senza sintomi e come si è contagiato: "Mi sento bene. Se non sapessi di essere positivo non ci crederei"

Albano Carrisi: "Covid? Sto da Dio. I no vax fanno il mea culpa troppo tardi"

Doveva essere un Natale diverso per Albano Carrisi. In Croazia con le figlie Cristel, Romina junior e i nipotini. E invece la riunione di famiglia si è dovuta interrompere per colpa del Covid, quando il cantante ha scoperto di essersi contagiato.

La positività fortunatamente non ha portato conseguenze, anzi. "Avendo fatto tre dosi di vaccino posso dire che il virus non lo vedo e non lo sento", ha detto Albano nell'ultima intervista rilasciata al settimanale Oggi, ma rimane l'amarezza per non avere potuto vivere in pieno le festività in famiglia. "Erano 20 anni che non passavo il Natale con Cristel - ha raccontato Albano Carrisi - l'ho raggiunta in Croazia dove c'era anche Romina junior. Ci tenevano molto. Da quando ho perso Ylenia onestamente non sento più il Natale come lo sentivo anni fa. Faccio in modo che sia Natale ogni giorno. Ho fatto il nonno per qualche giorno ed è stato bellissimo".

Il giorno della vigilia di Natale, però, alcune amiche di Cristel arrivano alla villa per una sorpresa. Tra loro una è positiva e il contagio è stato inevitabile, almeno per Albano: "Io e Romina junior ce lo siamo beccato, per fortuna Cristel e i bimbi sono negativi". Poi il tampone e il forfait alla serata di San Silvestro organizzata da Canale 5 - Capodanno in Musica - che lo avrebbe visto al fianco di Federica Panicucci: "Ho fatto il tampone e quando mi hanno detto che ero positivo non riuscivo a credere alle mie orecchie".

Grazie alle tre dosi di vaccino i sintomi non si sono mai manifestati e Albano sta vivendo una quarantena serena e in salute: "Mi sento bene, se non sapessi di essere positivo non ci crederei". Il pensiero però è andato, ancora una volta, a chi nel vaccino ancora non crede. A quella percentuale di no vax, che solo contagiandosi e finendo in ospedale comprendono l'importanza del siero. "Se la tua verità porta morte o malattia, o prendi coscienza oppure dobbiamo fartela prendere.​ Mi auguro che non succeda come a tanti è già capitato: vanno a farsi curare e poi fanno il mea culpa.

È tardi! Bisogna capirlo prima", ha concluso Carrisi, ribadendo la sua convinzione nella forza della campagna vaccinale.

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