L'onda lunga del brano Caramelle ieri è arrivata anche al governo. Il ministro per la Famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana, ha twittato: «Dispiaciuto che un brano come Caramelle, che parla di lotta alla pedofilia, sia stato escluso da Sanremo. Un argomento molto importante, su cui, tra l'altro, stiamo già lavorando: abbiamo diversi progetti in cantiere col Ministero dell'Istruzione». Una presa di posizione chiara e anche abbastanza inconsueta per un esponente di governo. Però è anche vero che il brano composto da Pierdavide Carone e Dear Jack ha avuto un impatto mica da ridere sia sulla programmazione radiofonica che sui social e sulle visualizzazioni YouTube. Era stato presentato alla commissione di Claudio Baglioni per essere ammesso al Festival di Sanremo ma non è stato scelto. «Per carità, nessuna censura», è stato spiegato nel corso della conferenza stampa di Sanremo. In effetti, la scelta di ammettere o escludere un brano è assolutamente libera. Però l'effetto che ha avuto sul pubblico è stato immediato e va ben oltre il pubblico di Pierdavide Carone, uno dei giovani autori più talentuosi n circolazione) e dei Dear Jack. E il merito è senza dubbio di un testo frontale e inquietante che affronta lo schifo della pedofilia senza giri di parole, come si dovrebbe sempre fare. A colpire sono le riflessioni delle due vittime, che diventano parte centrale del testo e hanno immediata una presa emotiva. Ad esempio: «E con fare misterioso ma gentile, si è seduto accanto a me sopra il pontile, e prima che io prendessi un sasso da tirare, lo strano sconosciuto ha cominciato a dire: "Dammi la mano bambino e vieni nel bosco. No che non sono un estraneo, io ti conosco, vengo dal tuo stesso posto». Oppure: «Ti prego, fa in fretta ciò che devi fare, ti prego, fallo in fretta senza farmi male, ti giuro, non avrò niente da raccontare, però fa in fretta così torno a respirare».
Un colpo al cuore.
Carone ha risposto subito al tweet del ministro : «L'abuso è una ferita che può cicatrizzarsi ma non rimarginarsi e, mai come in
questo caso, la miglior cura è la prevenzione e va fatta nelle scuole e va fatta adesso». Anche i Dear Jack hanno twittato: «Un onore che le istituzioni e un ministro della Repubblica si siano appassionati alla battaglia». PG
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