"Anch'io sono umana" Madonna ferma il tour: "Dolori indescrivibili"

Problemi di salute. Interrotto il giro di concerti Usa. Dubbi sulle date europee

"Anch'io sono umana" Madonna ferma il tour: "Dolori indescrivibili"

Figurarsi come l'ha presa lei, l'indistruttibile. A 61 anni Madonna ha dovuto piegarsi all'età e ha cancellato il suo concerto al Fillmore Miami Beach di Miami. «Dolori indescrivibili, devo riposare». E adesso sono in ansia non soltanto i suoi fan ma pure chi fa finta che il tempo non passi. La prossima data del tour mondiale di Madonna è prevista il 12 gennaio a Lisbona, ossia tra pochissimi giorni, e un totale recupero fisico sembra difficile. «Mentre stavo salendo le scale per cantare Batuka a Miami - ha scritto sui social - piangevo per il dolore che mi danno le ferite. Un dolore indescrivibile provato per tutti gli ultimi giorni. Ogni canzone che cantavo, pregavo di essere in grado di arrivare alla successiva, fino a fine concerto». Praticamente una resa. Praticamente una svolta.

Già qualche settimana fa per gli stessi acciacchi aveva dovuto cancellare tre date a Boston, un episodio rarissimo nella sua storia. La Material Girl, ossia la prima grandissima popstar femminile fa i conti con la normalità, i dolori articolari o muscolari che accompagnano qualsiasi artista impegnato per mesi in grandi e stancanti performance. «Gli ultimi due giorni - scrive ancora- li ho passati con i dottori a fare esami, ultrasuoni, radiografie, prelievi e a versare altre lacrime. I medici me l'hanno detto chiaramente: devo riposare il più possibile per non infliggere altri danni irreversibili al mio corpo. Non ho mai permesso a un infortunio di fermare la mia attività dal vivo, ma questa volta devo accettare che il dolore è preoccupante e non vergognarmi di essere umana». E questa è la frase centrale del messaggio di Madonna: anche io sono umana, non mi posso più vergognare. La vergogna di essere come tutti è in fondo una delle password per i fuoriclasse. Andare avanti a prescindere. Non fermarsi mai. Superare le frontiere del buon senso.

In fondo la storia dei grandi performer, siano artisti o sportivi, è proprio questa: non arrendersi oppure farlo a stento. Stavolta lei ha alzato bandiera bianca.

Proprio mentre il suo secondo album Like a virgin! compie 35 anni, Madonna entra definitivamente in quella fase che ha fatto di tutto per rinviare, evitare, dimenticare: la normalità. L'extraterrestre diventa terrestre. Il fenomeno ha gli acciacchi.

Da una parte chapeau perché nessuna era riuscita a essere così noiosamente perfetta e maestosamente imperfetta nei concerti dal vivo, sempre tiratissimi, super atletici, ultra ballati, praticamente un videogioco con una scatenata colonna sonora pop.

D'accordo, il nuovo disco di Madonna, che non è andato benissimo in classifica ma è comunque un segno di rinnovamento, è meno «tirato» di altri, non ha il ritmo implacabile di Give it 2 me o 4 minutes (da Hard Candy del 2008) e neppure l'incidere marziale di Living for love (da Rebel heart del 2015) ed è più pacato, riflessivo, sinuoso. Però l'atletismo di Madonna è una tassa che il suo fisico evidentemente (e giustamente) fatica a pagare, obbligando anche tutti noi a rassegnarci al ticchettio implacabile del tempo che passa.

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