Appostamenti, pazienza, sudore e fortuna Come si realizza un servizio «spietato»Pablo Trincia, uno degli inviati

Sotto la giacca nera, tanto sudore. E pazienza. E poi - perché quella serve sempre - fortuna. Pablo Trincia, una parte di vita da ex reporter free lance inviato per testate giornalistiche italiane e straniere anche in territori caldi come l'Afghanistan, pensava di sapere quasi tutto sul come fare un'inchiesta. Poi, dopo un provino sostenuto nel 2008, è diventato Iena, «e ho capito - spiega - che in quel “quasi“ mancava il fare la Iena. Il lavoro di una Iena è molto simile a quello di un detective, è fatto di ore di appostamenti, pedinamenti, giornate passate chiuso in un abitacolo d'auto insieme al tuo autore, che è il tuo compagno d'avventura, quello che maneggia la macchina da presa. Ogni servizio delle Iene viene pensato, studiato, confezionato e montato, spesso in velocità e dove capita, a casa o in redazione. Sempre in coppia, inviato e autore. Poi, a seconda del caso, passa sotto mano ai legali, che controllano se tutto è stato fatto nel rispetto della legge, infine finisce sulla scrivania di Davide Parenti, il padre delle Iene». A Trincia si devono svariati servizi, dalle nuove droghe della crisi greca, ai reportage dalla Siria ferita dalla guerra, dallo scoop sul figlio di un prete pedofilo al sistema del pizzo a Ercolano, «ma - spiega ancora - le operazioni più rischiose sono quelle coi truffatori. Perché devi coglierli di sorpresa. Agire nei piccoli centri è più difficile che in città, sei più facilmente identificabile. In più, devi muoverti con la divisa da Iena, quindi devi tenerti abbottonato. Prima di partire in missione, se non conosci il volto di chi cerchi, devi procurarti foto: oggi i social sono di aiuto. Devi studiare il luogo dove entrare in azione, e anche in questo caso il web ti viene in soccorso».
Tra le missioni più dure, «un agguato a uno psichiatra molestatore di diverse ragazzine. Fu un vero lavoro da sbirri, dopo giorni lo beccammo all'aperto. Oppure un truffatore nel bergamasco: era sempre insieme ai figli e dovemmo aspettare il momento in cui fu solo. Spesso devi decidere in pochi secondi, sperando di fare la scelta giusta. Se si chiude in casa, è finita. Il pezzo è bruciato. Il caso più facile? Una manager di una grossa società: fuori dal suo ufficio a Roma, dopo 5 minuti è uscita. Gran fortuna».

Operazioni da Navy Seals ma - precisa Trincia - «noi siamo armati solo di microfono e dobbiamo stare attenti a non commettere reati». Il servizio perfetto? «Non esiste - conclude Trincia - Può prendere forma in tre giorni come in tre settimane».

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