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"Senza rimorso", l’action militare hollywoodiano di Sollima

L’origin story di un nuovo franchise inizia come revenge movie e diventa thriller politico, puntando su una messa in scena efficace ma mostrando i limiti di una scrittura non così convincente.

"Senza rimorso", l’action militare hollywoodiano di Sollima

La seconda fatica americana del regista italiano Stefano Sollima, Senza rimorso, esce oggi su Amazon Prime Video ed è un tipico film di vendetta che, in itinere, diventa altro, un thriller tutto cospirazioni internazionali e intrighi governativi.

Tratto da un libro di Tom Clancy uscito una trentina d’anni fa, questo titolo vuole essere il primo capitolo di un nuovo franchise cinematografico, in quanto si pone come storia delle origini dell’action hero John Clark (uno dei personaggi più noti creati da Clancy e appartenenti all’universo di Jack Ryan). La trama spionistica su celluloide in realtà è alquanto diversa da quella su carta, a cominciare dal fatto che viene ambientantata ai giorni nostri.

John Clark (Michael B. Jordan), dopo una carriera nell'esercito americano come Navy Seal, intende congedarsi e convertirsi a lavori meno rischiosi; dopotutto sta per diventare padre di una bambina. Purtroppo, però, la moglie all’ottavo mese di gravidanza viene uccisa da una squadra di soldati russi. Avendo perduto tutto quanto di caro avesse al mondo, John si fa forza solo grazie al pensiero della vendetta e, indagando, capisce che quanto accadutogli è stato una rappresaglia per il suo ruolo in un’operazione top-secret. Grazie a una collega Navy Seal (Jodie Turner-Smith) e a un misterioso agente della CIA (Jamie Bell) scoprirà che c’è ben più della sua storia personale in ballo, ovvero un enorme intrigo d’interessi tra Stati Uniti e Russia.

Stefano Sollima, regista crime italiano già consacrato alla ribalta internazionale grazie al film “Soldado” (sequel di “Sicario”) e alla serie ZeroZeroZero, appare a suo agio in questo grande progetto hollywoodiano tutto proiettili, segreti di Stato ed echi della Guerra Fredda. La sua è una regia esperta, dalla mano ferma e dal grande estro, in cui gli stacchi di montaggio sono ridotti al minimo per amplificare la sensazione di immersione videoludica.

A convincere meno, però, è la sceneggiatura firmata da Taylor Sheridan, autore di lustro (sua anche quella di “Soldado”), che qui si fatica a riconoscere: il plot, abusato, pare scritto con il pilota automatico e i personaggi hanno una caratterizzazione monolitica, soprattutto il protagonista, il che comporta la totale assenza di tensione cerebrale e un impatto emotivo ridotto all'osso.

Altro punto debole è l’apporto alla pellicola di Michael B. Jordan (“Creed”). In “Senza rimorso” non figura solo come protagonista ma anche in veste di produttore e la sensazione è che, avendo avuto il controllo del progetto sul nascere, abbia peccato di presunzione cucendoselo fin troppo addosso. Il film sembra aver ragione di esistere soprattutto come vetrina per trasformare il divo in nuova icona del genere action. Sollima è bravo a valorizzare le doti atletiche dell’attore (che ha usato pochissimo la controfigura), ma non può estrarre carisma e spessore interpretativo da chi non li possiede.

“Senza rimorso”, privo com’è di particolari colpi di scena, non brilla per originalità né per personalità. Come film d'azione funziona, grazie a quasi due ore di scene spettacolari e realizzate con precisione chirurgica, ancorché davvero sopra le righe. L’effetto è tanto galvanizzante quanto paradossale: il regista rende estremamente realistiche situazioni di per sé non plausibili. Come thriller politico internazionale, invece, l’effetto déjà vu è ininterrotto.

In generale “Senza rimorso” non si distingue dalla media del genere e appare avaro di emozioni: aspira ad essere qualcosa di più che mero intrattenimento, ma senza riuscirci.

Da segnalare la presenza di una scena dopo i titoli di coda.

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