Benigni riparte dall'Inferno dantesco «Berlusconi? Un odio platonico» Quest'estate a Firenze

«I dieci comandamenti potrebbero essere un tema meraviglioso per una serata natalizia». Lo ha detto Roberto Benigni presentando a Firenze le sue letture della Divina Commedia TuttoDante. «Quest'idea era partita come saluto natalizio - ha aggiunto - come lo può fare il Presidente della Repubblica, lo può fare anche un pagliaccio. Tempo addietro lo buttai lì come uno scherzo, invece questa cosa è stata presa sul serio. Una serata sulla Costituzione è già stata fatta; a differenza di questa, però, i dieci comandamenti li conoscono tutti a memoria. E poi si potrebbe fare uno spettacolo in piazza a Firenze - ha scherzato - dieci serate per ogni comandamento». Per l'estate 2013 - 12 letture dal 20 luglio al 6 agosto - ha scelto i canti dell'Inferno, dal 23esimo al 34esimo. Il palinsesto del programma quello collaudato: lettura dei versi danteschi accompagnata dall'analisi satirica dell'attualità. «Renzi ha perso le primarie apposta per essere a Firenze e vedere il mio spettacolo su Dante». Ma uno dei cavalli di battaglia resta Berlusconi: «Con lui ho sempre avuto un rapporto bellissimo, un odio platonico.

Lui ineleggibile? È come se si scoprisse oggi che la Divina Commedia l'ha scritta l'Ariosto. Noi abbiamo scoperto che c'è un articolo degli anni '50... e avevano già deciso, prima ancora che nascesse Renzi, che Berlusconi non era eleggibile».

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