Il boom di Romina che non piace ai partigiani

La Power convince nella "Il segreto di Italia" sulla strage di Codevig. E i cinema sono pieni

Di certo è molto più dirompente così di quando canta con Al Bano. Al multisala «The Space» di Limena, nei pressi di Padova, il film Il segreto di Italia con Romina Power è campione al botteghino con un risultato che era difficile prevedere: su 17 sale, ha incassato meno soltanto di Hunger games e, per far fronte a tutte le richieste, è stato addirittura programmato uno spettacolo supplementare alle 0.45. Insomma, dopo l'anteprima di Roma, il film di Antonello Belluco che racconta una storia d'amore ambientata ai tempi della strage di Codevigo (una di quelle perpetrate dai partigiani dopo la fine della seconda guerra mondiale) riceve una consacrazione del pubblico piuttosto inattesa. Una buona parte del «merit»o è anche delle durissime critiche dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani che da subito non ha usato mezze misure per stroncare il film senza neanche averlo visto. Ora che alcuni suoi rappresentanti lo hanno fatto, i giudizi si sono fatti ancora più taglienti, a dimostrazione che, da Porzus a Codevigo, gli episodi più nascosti della guerra civile sono ancora in grado di scatenare polemiche. Così l'Anpi ha parlato (con quale competenza non si sa) di attori come «macchiette dilettantistiche», di Romina Power «ridicola», di copione «irreale». Una stroncatura che vale un'incoronazione, visto il ben noto integralismo dell'Anpi.

Per fortuna, dopo essere stato definito autore di un film «esteticamente brutto» e «storicamente approssimativo», Antonello Belluco ha risposto semplicemente di essere soddisfatto di aver svelato «una verità storica celata». Tutto qui.

E Romina? Recita in dialetto veneto e, nella trama incardinata nella tarda primavera del '45 a margine della strage di prigionieri di guerra e civili anche donne, interpreta la parte della protagonista Italia da adulta. «Io non la vedo dall'aspetto politico», ha detto. A questo aspetto, è ben noto, sono bravissimi a pensarci i rappresentanti dell'Anpi.

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