Il cinema fa rinascere il rock Queen, record di vendite

Dopo di loro, boom anche di Lady Gaga ed Elton John confermano la «sinergia» tra grande schermo e musica

Il cinema fa rinascere il rock Queen, record di vendite

Adesso prepariamoci: tutte le popstar vorranno fare un film sulla propria vita. Dopo i dati di Nielsen Music sul trionfo di vendite dei Queen, la corsa è aperta. In sostanza, nei primi sei mesi del 2019 negli Stati Uniti (tuttora il mercato discografico più importante dell'Occidente) la colonna sonora del film Bohemian Rhapsody è stato il disco più venduto in assoluto. Non bastasse, il secondo è Greatest hits I, sempre dei Queen, che comunque aveva già smerciato oltre 27 milioni di copie nel mondo. In totale, in sei mesi i Queen hanno venduto 731mila copie e contabilizzato 1,3 milioni di downloads e altre decine di milioni di streaming. Insomma, «l'effetto film» oggi risulta trainante anche sul mercato discografico. Anzi, decisivo sui grandi numeri. Non a caso, la ballata Shallow dal film A star is born ha raggiunto oltre 648mila download e il «boost», ossia il detonatore è stata la performance dei protagonisti Lady Gaga e Bradley Cooper proprio nella serata degli Oscar.

Quello però non è un «biopic», ossia non è un film biografico su di una band o di un artista. Però ha sfruttato lo stesso meccanismo, ossia è diventato un propellente per le vendite discografiche legate all'artista che lo interpreta. E senza dubbio oggi Lady Gaga è commercialmente molto più «appetibile» di quanto lo fosse l'anno scorso. Per la prima volta in modo concreto, il cinema è stabilmente un traino per la musica. In passato è accaduto poche volte. Ad esempio, quando è uscito il film The Doors di Oliver Stone nel 1991, il repertorio della band di Jim Morrison è tornato in cima alla classifica. E così è successo anche quando nel 2008 Martin Scorsese ha diretto Shine a light sui Rolling Stones. Ma non è soltanto una questione di nostalgia e di gruppi ormai legati al passato. Anche gli eroi moderni hanno molti vantaggi da questa sinergia. Nella settimana dopo l'uscita di Rocketman, il catalogo di Elton John ha venduto il 138 per cento in più. E la collaborazione di Post Malone con Swae Lee in Sunflower a gennaio è andata in cima alla classifica di Billboard grazie al fatto di essere stata inclusa nella colonna sonora dell'ultimo film su Spider Man. Dopo la pubblicazione, la canzone è stata trasmessa in radio il 170 per cento in più e, su YouTube, è stata visualizzata più di 642 milioni di volte.

Però, oltre alla maggiorazione delle vendite, «l'effetto film» è significativo soprattutto perché diventa un traghetto generazionale. Chiunque osservi il pubblico della musica leggera capisce che lo streaming vive sul presente. Il passato è un «danno collaterale». Capita sempre più spesso che i giovani ascoltatori non sappiano chi siano i Led Zeppelin o Lucio Battisti, a dimostrazione che lo streaming è un flusso costante e inarrestabile che, salvo eccezioni, non stimola la conoscenza del passato.

Ogni giorno c'è una novità e quella del giorno prima è già vecchia quindi dimenticabile. Il meccanismo è quindi cambiato rispetto al passato. Adesso è tutto più «flat», piatto. E perciò grandi eventi popolari come un film di straordinario successo (oltre ai record di incassi, Bohemian Rhapsody ha pure vinto 4 Oscar) diventano traini anche musicali. Il pubblico si scopre curioso di ascoltare i brani del film. Soprattutto, viene attirato dal fumo leggendario che circonda ogni grande nome del rock. Ai giovanissimi, abituati alla superficiale frenesia dei social, non sembra vero di riconoscersi nelle vicende entusiasmanti, romanzesche e talvolta tragiche delle rock band.

E quindi ne sono sensibili al richiamo. Perciò il repertorio dei Queen è soprattutto ricercato dagli under 30, da chi non ha vissuto la loro entusiasmante epopea e scopre che è molto più nutriente della routine di oggi.

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