Cultura e Spettacoli

Il coraggio di non chiedere scusa

Pio e Amedeo rispondono dopo giorni di attacchi e offese. Non chiedono scusa per un fatto che non hanno commesso

Il coraggio di Pio e Amedeo di non chiedere scusa

Si sono sentiti dare degli omofobi, degli ingnoranti, del razzisti, degli scorretti. Sono stati attaccati da tutta la sinistra e da quei radical chic con la puzza sotto il naso. Dai colleghi, dai cantanti (Michele Bravi al concertone del primo maggio ha fatto un po' di polemica, ma la piazzata di Fedez gli ha rubato la scena), da quanti non sono in possesso di un proprio cervello e quindi seguono la scia. C'era un branco contro due, c'era il branco contro Pio e Amedeo. Erano tutti lì, cellulare alla mano, ad aspettare le scuse del duo comico. Erano tutti lì, nel godere per gli attacchi, le offese e l'indignazione pubblica. Erano tutti lì ad isolarli e ad aspettare mezza loro dichiarazione. Eccoli accontentati: Pio e Amedeo hanno parlato. Lo hanno fatto a loro modo, lo hanno fatto rivendicando quanto detto, lo hanno fatto da veri artisti (pensanti) quali sono: non chiedendo scusa per qualcosa che non hanno commesso.

Perché quanto detto nell'ultima puntata di Felicissima sera da Pio e Amedeo era chiaro: il problema non sta nelle parole ma nelle intenzioni. In Italia, ormai, non si può più dire nulla. O meglio, puoi dire quello che ti consentono di dire (non ritorniamo sulla presunta censura di Fedez perché in quel caso il discorso è un altro). Per un comico queste regole sono troppo strette. Sono una morsa letale. Se dicono quella parola si offendo i gay, quell'altra gli ebrei, quell'altra ancora i neri e via dicendo. Anche nelle battute si è insediato quel politicamente corretto che ora ha stancato tutti. Film e cartoni censurati, statue abbattute, storie riscritte in onore di una verità dettata da una certa linea di pensiero. Non ti adegui? Sei fuori.

"Non chiediamo scusa"

"Siamo alla Folliaaaa - scrivono sul loro profilo Instagram Pio e Amedeo -. Qualcuno forse da questo post si aspetta delle SCUSE e lo avvisiamo subito che rimarrà deluso. Pensiamo che moltissime persone che hanno attaccato il nostro monologo non l’abbiano nemmeno visto per intero e che tanti lo abbiano guardato già prevenuti. Bene, ci rivolgiamo a loro, a 'voi'". Già dall'inizio si vede che i due comici sanno, hanno capito tutto, hanno scoperchiato quel "sistema" che sta facendo marcire ogni cosa.

Il post è molto chiaro (se riuscite a non capire anche queste parole il problema si fa ancora più serio). "Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto perché 'vi' fa comodo trasformarlo nella solita querelle politica da quattro soldi. La politica non ci appartiene (infatti fanno ironia su ogni soggetto politico, ndr). La politica ci omaggia di spunti e personaggi senza distinzioni di partiti per fare quello che vogliamo fare, SATIRA, come abbiamo sempre fatto". E di spunti dai nostri politici ne possono prendere quanti ne vogliono.

Dopo un inizio blando, Pio e Amedeo entrano nel vivo. Trascriviamo. "Mentre alcuni di 'voi' erano impegnati a mettere l'arcobaleno nella foto profilo sui social, i sottoscritti qualche anno fa, sono andati in Russia a respirare la puzza dell'omofobia. Ci siamo messi in prima linea in uno Stato dove non badano troppo ai modi, perché insieme a Vladimir Luxuria eravamo lì per far sentire la voce per il diritto di uguaglianza e di buona risposta siamo stati spinti in una macchina con violenza da energumeni e siamo stati buttati fuori fisicamente a calci da quel Paese dove gruppi di imbecilli adescano ragazzi gay su internet per incontrarli, pestarli e fare un video per postarlo con fierezza sui social... il tutto senza gridare nessuna parola 'politicamente scorretta', incredibile! Le persone cattive purtroppo possono fare anche a meno dei 'vostri' divieti linguistici".

"Le parole hanno importanza"

Il post su Instagram è molto lungo e in coda al pezzo ve lo alleghiamo così potrete leggerlo con calma. Pio e Amedeo, però, riescono a toccare tutti i punti cruciali per i quali sono stati attaccatti. "LE PAROLE HANNO LA LORO IMPORTANZA! Eccome se ce l'hanno...ma non SONO NULLA IN CONFRONTO ALL'INTENZIONE!" È logica: 'Le parole non valgono quanto l'intenzione!' Questo abbiamo detto! NON CI PROVATE. Si può fare così schifo anche usando solo termini 'politicamente corretti'. Ma qualcuno se lo è mai chiesto? Si è mai chiesto chi sta portando alla deriva questo Paese? Il pensiero unico o chi fa valere le proprie idee?

Pio e Amedeo, poi, parlano dell'arma dell'ironia. Spiegano che nessuno ha "detto che l'ironia disinnesca la violenza" e che "la cura all'ignoranza è l'educazione civica. NON CI PROVATE 'voi' A METTERCI IN BOCCA CONCETTI NON NOSTRI PERCHÉ CASCATE MALE!". Ma andiamo al sodo. Qual è stata la più grande sciocchezza che hanno letto? "Che bisogna appartenere ad una comunità per capirne le debolezze, che bisogna aver sofferto per capire (queste accuse sono state fatte, ma ci viene da dire che chi le ha pronunciate abbia fatto un ragionamento razzista, ndr). Ma noi stiamo parlando di affrontare un problema che non riguarda la 'comunità', bensì chi LA DENIGRA, LA OFFENDE e LA OSTEGGIA. SONO I CRETINI IL PROBLEMA, non la comunità... per risolvere il problema non bisogna essere della 'comunità' ma conoscerne gli 'aguzzini', gli ignoranti intorno". Ragionamento che non fa una piega.

I comici sono un fiume in piena. Hanno ricevuto offese e folli insinuazioni per quattro giorni. Adesso stanno esplodendo. "Esistono i cattivi, i vili, gli schifosi... quelli che adottano la violenza, è contro di loro che ci dobbiamo concentrare. PERCHÈ OGNUNO È LIBERO DI FARE CIÒ CHE VUOLE, SEMPRE MA NEL RISPETTO DEL VIVERE CIVILE! Questa è Democrazia. Non fermiamoci alla grammatica delle parole, OGGI PURTROPPO NON BASTA... EDUCHIAMO ANCHE LA TESTA E NON SOLO IL LINGUAGGIO!"

Il lungo pensiero dei due volge al termine. Ma una domanda sorge spontanea. A chi si rivolgono con quel voi? "Quando diciamo 'VOI' ci rivolgiamo a quelli che non hanno capito il nostro messaggio. Perché fortunatamente, di gay, neri ed ebrei che hanno capito il senso di quello che abbiamo detto ce ne sono tanti, tantissimi, e sono quelli, come noi, a cui basterebbe raggiungere LA VERA UGUAGLIANZA".

Pio e Amedeo hanno così spiegato (visto che a quanto pare ce ne era bisogno) il senso del monologo di venerdì 30 aprile. Chi ha criticato per sentito dire conviene vada a recuperare quei 20 minuti per farsi un'idea dell'insieme. Ma il politicamente corretto, le polemiche, gli insulti, le offese avranno piegato i due di Emigratis? "Per chiudere - scrivono - sappiate che noi abbiamo appena cominciato la nostra battaglia ai luoghi comuni e all'ipocrisia. Il nostro obiettivo è sempre e sempre sarà quello di scardinare questa OPINIONE UNICA che vogliono imporci! Stay Tuned".

Nonostante tutto, quindi, i due non si piegano. Hanno il coraggio di andare avanti nel sostenere le loro idee.

Coraggio che non tutti hanno.

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