Alla fine tutto confermato nella seconda serata del Festival di Sanremo: la musica è tornata protagonista dopo i deragliamenti politici di Crozza nella prima puntata. Insomma, a parte il (sospetto) playback di Carla Bruni, le canzoni in gara hanno confermato un trend in rialzo nella tradizione festivaliera: più qualità e meno refrain sanremesi. Forse per questo a trionfare – sia in sala stampa che con il televoto – sono stati Elio e le Storie Tese, che arriveranno in finale con la favolosa Canzone mononota, i Modà con Se si potesse non morire, la Malika molto Ornella Vanoni di E se poi e la sorprendente Annalisa di Scintille, finalmente sensuale e accattivante come tanti fan si aspettavano da tempo.
Nel reparto “conferme” entrano di diritto la bellissima La prima volta (che sono morto) di Simone Cristicchi e la Sotto casa di Max Gazzé, che qualcuno avrebbe sacrificato a vantaggio dell’altra sua proposta, ossia I tuoi maledettissimi impegni. Per farla breve, in sala stampa verso l’una di notte i più in sordina sono risultati essere gli Almamegretta, che andranno in finale con il loro brano molto reggae Mamma non lo sa (a dispetto dell’altra loro proposta, Onda che vai composta da Federico Zampaglione dei Tiromancino) ma che hanno lasciato molti loro fan piuttosto spiazzati.
Infine i giovani. Il grande sconfitto è Il Cile, la grande rivelazione è Renzo Rubino con un brano – Il postino (amami uomo) – che è stato portato in scena con una autorevolezza (e un arrangiamento) di tutto rispetto. Torna a casa anche Irene Ghiotto.
E si godono un po’ di felicità anche i Blastema, gruppo prodotto da Dori Ghezzi. Bella serata, finalmente. Con le canzoni protagoniste. E qualche scommessa (musicale) che sarà bello vedere l’effetto che farà nele finali di venerdì e sabato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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