Cultura e Spettacoli

Francesco De Gregori: "Quando ho fatto una carognata a Morandi"

Intervistato da ‘Vanity Fair’, il cantautore racconta la sua lite con Morandi, finita in tribunale: “Quella volta ho fatto una cazzata ma oggi non la farei più”

Francesco De Gregori: "Quando ho fatto una carognata a Morandi"

Francesco De Gregori oggi ha una lucidità diversa, “una pacatezza nei confronti del mondo” e “una capacità di mediazione” che da giovane non aveva. In un’intervista a Vanity Fair, che gli dedica la copertina del numero in edicola da mercoledì 3 luglio, il cantautore romano ha ripercorso uno spiacevole episodio del passato: la lite, finita in tribunale, con Gianni Morandi.

Era il 1986 e Morandi eseguì una cover di Buonanotte fiorellino, inserendola nel disco dal vivo Morandi in teatro senza chiedergli il permesso. De Gregori trascinò il collega in tribunale accusandolo di aver “banalizzato” il brano. “Quando litigavo – confessa oggi De Gregori, alle prese con il suo tour estivopensavo di aver ragione, certo, ma se uno si scusava con me apprezzavo l’onestà dell’interlocutore. Ma è successo raramente. È accaduto piuttosto il contrario, e cioè che abbia chiesto scusa io. Avvenne con Morandi. Era un periodo in cui Gianni - che poi riuscì perfettamente nell’impresa - stava cercando di riemergere dopo un periodo difficile. Un momento delicato in un processo di rinnovamento, e io gli feci una carognata”.

Aveva preso la mia canzone più famosa – prosegue il cantautore – e dal mio punto di vista l’aveva stravolta tagliando una strofa e rendendola quel che non avevo mai desiderato diventasse: una canzone zuccherosa. La faceva cominciare con ‘Buonanotte, buonanotte fiorellino’ invece che con ‘Buonanotte, buonanotte amore mio’. Lei mi dirà che non c’è differenza, ma per me che l’avevo scritta la differenza c’era eccome”.

Sta di fatto – aggiunge De Gregori – che andammo in tribunale e un giudice inopinatamente mi diede ragione bloccandogli il disco e creandogli un danno psicologico e tecnico. Ci siamo guardati a lungo in cagnesco. Poi, anni dopo, ci siamo incontrati a una riunione o a una festa, lo vidi da solo al tavolo, mi alzai e andai a salutarlo: ‘Gianni, scusami, quella volta ho fatto una cazzata ma oggi non la farei più’”.

Francesco De Gregori: Morandi e Baglioni, duetti di pace

Qualche anno più tardi, De Gregori ha anche accettato l’invito di Morandi a prendere parte a Uno di noi, lo show del sabato sera di Rai1. Un segnale di pace che svelò la maschera di un uomo permaloso e non tanto autoironico. “Ora – spiega il cantautore – sventolo la mia stupidità, la stupidità che abbiamo tutti, senza farmi tanti problemi e quell’ansia di sembrare intelligente e colto a ogni costo proprio non mi riguarda più. Tendo a trattare le cose con più leggerezza di ieri e se qualcuno mi cita un autore che non ho mai sentito nominare domando soltanto: ‘Scusa, chi?’”.

Curioso anche il retroscena dell’aneddoto con Claudio Baglioni, quando, dopo averne parlato male in un’intervista senza conoscerlo personalmente, i due si finsero chitarristi di strada a Trastevere. “Il più spiritoso di tutti – racconta De Gregori – fu Baglioni. Dopo essersi visto maltrattare su un giornale venne col quotidiano sotto braccio sotto le finestre della mia prima casa a Trastevere per affrontarmi: ‘Francesco, ma che hai detto?’, ‘No Claudio, ma sai, c’è un equivoco’. Finimmo a ridere, fu molto simpatico. Andammo a mangiare, bevemmo di tutto, ci ubriacammo e ci dicemmo ‘andiamo a fare un po’ gli scemi e vediamo quanta gente si ferma ad ascoltarci’. Non si fermò nessuno.

‘Francesco se la prese’, disse poi lui ma non era vero, quello famoso era Claudio, al limite, a indispettirsi nel non essere riconosciuto fu lui”.

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