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Gianna Nannini si racconta tra la dipendenza da droghe e l'amore

Gianna Nannini si racconta senza freni a pochi giorni dall'uscita del singolo La Differenza, svelando il suo passato di dipendenza dalle droghe, l'amore per l'amore, in qualunque sua forma e senza classificazioni

Gianna Nannini si racconta tra la dipendenza da droghe e l'amore

Gianna Nannini è in uscita con un nuovo album e si è aperta con una lunga intervista su Vanity Fair, dove ha raccontato i suoi esordi ma anche gli anni difficili del passato, quella della ribellione che solo i ragazzi degli anni Ottanta hanno vissuto. La Nannini è all'alba del suo ventesimo disco, che sarà anticipato dal singolo La Differenza, dallo stesso titolo.

La rockstar italiana è un fiume in piena nell'intervista, durante la quale rivive i primi anni della sua carriera, svelando che fu Mike Bongiorno il primo a vedere in lei qualcosa di diverso. “L’unico ad avermi capito davvero a 14 anni, quando cercavo il mio posto nel mondo e mi sbattevo tra un provino e l’altro, fu Mike Bongiorno”, dice oggi Gianna Nannini, che ricorda con precisione le parole le dedicò il grande conduttore italo-americano: “'Questa ragazza ha qualcosa', disse al concorso delle voci nuove.

Le sue canzoni accompagnano generazioni di sognatori da più di 40 anni ed è la stessa Gianna Nannini ad ammettere che alcuni dei versi più iconici delle sue canzoni sono in realtà nati per caso, dei “colpi di culo” dice lei, dei colpi di genio direbbero tutti gli altri. Uno su tutti, il verso “I maschi disegnati sul metrò/confondono le linee di Mirò”, colonna portante della canone I maschi. “A mia madre piaceva Miró, vidi questi cazzi disegnati sui vagoni a Milano e mi venne in mente”, dice oggi la Nannini, che nell'intervista racconta anche il suo rapporto con i maschi, gli uomini che hanno segnato la sua vita ma non ne sono diventati una parte importante. “Il primo amore, e chi se lo dimentica? Ti sorprende puro, senza meccanismi di difesa. Un ragazzo che mi fece incazzare e a cui in realtà piaceva un’altra: son quelle cose che ti capitano a 14 anni e ti fanno decidere di diventare cantante”, racconta la cantante senese ricordando il primo fidanzatino.

Gianna Nannini è sempre stata una donna libera dagli schemi, dalle definizioni e dalle classificazioni. Il suo orientamento sessuale è da sempre al centro di pettegolezzi pruriginosi, a cui la cantante non ha mai dato seguito: “Ami gli uomini? Ami le donne? Sempre le stesse domande, davanti alle quali uno vorrebbe dire soltanto: “Ma te li fai i cazzi tuoi? Eppure sarebbe semplice: a me le divisioni, a partire da quelle di genere, non mi hanno mai interessato granché.” La rockstar ha raccontato di aver amato uomini e donne senza freni, seguendo quelli che sono i suoi istinti e desideri del momento.

La grande ribellione di Gianna Nannini è sempre stata il suo carattere distintivo, della sua arte e della sua personalità. Sulle pagine di Vanity Fair in edicola racconta dell'isolamento che si impose a Colonia per scrollarsi di dosso la Gianna del passato. Infatti, per sua stessa ammissione, la Nannini come siamo abituati a conoscerla oggi è nata nel 1983. Fa parte del passato anche la dipendenza da droghe, della quale Gianna Nannini parla per la prima volta: “Tranne l’eroina, le ho provate tutte. Dalla cocaina, per un po’ di tempo, quasi quarant’anni fa, sono stata dipendente. Ero a Londra e ce la portavano in studio con la stessa semplicità con cui oggi ti consegnerebbero un panino. Non stavo mai senza, ci viaggiavo, ero del tutto incosciente.” Ne è uscita da sola, un giorno che ha visto la dose cadere nel wc e sciogliersi nell'acqua: in quel momento ha deciso di smettere.

Oggi, Gianna Nannini è una delle artiste più grandi che la scena musicale italiana abbia mai avuto. Le sue canzoni sono forti, sofferte e rock nel verso senso del termine, non solo per gli accordi aggressivi e la voce roca che da sempre la caratterizza.

Gianna, però, è soprattutto mamma di Penelope, la bambina tanto voluta in età avanzata che ha completato una vita già straordinaria.

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