Cultura e Spettacoli

Perché Mare fuori è una serie da vedere

Di nicchia su Rai Due, oggi Mare fuori è al quarto posto tra le serie più viste di Netflix. Ambientata in un carcere minorile di Napoli, ecco le storie dei giovani malavitosi che cercano riscatto

Perché Mare fuori è una serie da vedere

È una serie tv italiana che è passata in sordina su Rai Due ma ha all’attivo due stagioni e 24 episodi. Oggi è disponibile su Netflix e, in pochissimo tempo, è diventata la fiction più vista e chiacchierata del web. Stiamo parlando di Mare fuori, creata da Cristina Farina e Maurizio Ceraddu, è al quarto posto della classifica di Netflix, dietro l’inossidabile fenomeno di Stranger Things e le avventure romantiche di Virgin River. Non è di certo la prima volta che accade una cosa del genere. Nel senso, in passato ci sono stati altri prodotti italiani che hanno sfiorato vette così alte ma nessuno – fino a questo momento – può competere con Mare fuori. Vive dell’effetto Gomorra, perché è ambientata a Napoli e si muove nel sottobosco della criminalità; è simile a La Paranza dei Bambini perché mette in scena una storia sui giovani di oggi sedotti dal percolo e dai guadagni facili, ma allo stesso tempo regala uno sguardo diverso sulla questione, immaginando un mondo in cui è possibile trovare il riscatto e la gioia di vivere.

Un serie tutta italiana quella di Mare fuori, che segna un altro punto di svolta per la fiction delle reti Rai. Un successo che va ben oltre il pubblico di prima serata e conquista il web. Mare fuori parla alla pancia del pubblico con storie vere, schiette e sincere in cui non c’è la celebrazione del male ma c’è la speranza di poter uscire dal buco della criminalità e tornare a sorridere. Perché è da vedere assolutamente? Perché cerca di esplorare il mondo dei giovani sotto un altro punto di vista.

Storie dall’Istituto penale minorile di Napoli, di cosa parla Mare fuori

Non c’è un protagonista assoluto. La serie è un microcosmo, un purgatorio dove tutti i personaggi cercano di espirare i loro peccati. È un racconto corale, duro e spesso come la roccia, su un gruppo di giovani che sono stati fagocitati dal fascino maledetto di Napoli e dall’incoscienza di essere ancora dei ragazzini. Mare fuori è un incastro di voci e di storie che si intrecciano l’uno all’altro. Inizia nel momento in cui Carmine e Filippo vengono arrestati nello stesso giorno. I due vengono da realtà completamente diverse. Carmine appartiene a un clan camorristico e finisce per uccidere un rivale solo per salvare la sua compagna. Filippo invece viene da Milano, è un ragazzo di buona famiglia che non ha mai vissuto veramente. Viene arrestato dopo che uccide il suo migliore amico accidentalmente.

Entrambi si trovano tra le mura dell’istituto penale minorile di Napoli in cui tanti ragazzi, come Filippo e Carmine, si trovano a scontare lo loro pena. Chi per reati gravi chi per reati minori. L’istituto – che è ispirato al "mitoù" dell’Isola di Nisida – permette ai giovani di iniziare un percorso di recupero per poter essere inseriti nella società. Non è facile, però, trovare il loro riscatto. Il male chiede altro male, e in pochi riescono a trovare la loro strada. A guidare loro è Paola Vinci (Carolina Crescentini), la nuova direttrice dell’Istituto.

Una sorta di "Orange is the new Black" che parla italiano e napoletano

Anche se è una serie che guarda molto alla struttura narrativa di un dramma ambientato nelle carceri americane, Mare fuori resta un prodotto di grande spessore che convince per una storia coinvolgente e che apre sul degrado di Napoli, sui giovani di oggi che crescono troppo in fretta e, la maggior parte delle volte, diventato malavitosi perché non possono fare altro. Oltre a questo, però, è anche una serie carica di speranza, di riscatto, di anime buone che vivono in un mondo di sciacalli. In quel carcere, per struttura gerarchica molto simile a quello che è stato visto in Orange is the new black, convivono ragazzi e ragazze, anche di etnia diverse, ognuno con una storia alle spalle che, attraverso una serie di flashback, viene raccontata con intelligenza e sagacità. E, soprattutto, senza mai prendere le difese di nessuno, lasciando allo spettatore il compito di capire cosa è giusto e cosa non lo è.

Carolina Crescentini, una donna forte in una realtà malavitosa

La prima a credere nel progetto è stata proprio Carolina Crescentini che ha abbracciato l’idea di partecipare alla serie da protagonista, anche se il suo resta un personaggio di contorno e superpartes. Entra in Mare fuori alla fine del primo episodio e interpreta la nuova direttrice dell’Istituto che cerca di fare la differenza e, come una madre dura ma comprensiva, regalare ai suoi "figli" una seconda possibilità. Dapprima non viene ben vista dai suoi colleghi, con il tempo diventa una figura di spicco. Il resto del cast è formato tutto da attori giovani, presi dalla strada e alcuni anche alla loro prima esperienza dietro la macchina da presa. Come Nicolas Maupas che oggi è conosciuto ai più per il ruolo che ha ricoperto in Un professore, fiction Rai con Alessandro Gassmann.

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Perché dare una possibilità a Mare fuori?

È una serie adatta a tutti. È violenta ma non ha scene truculente. È un dramma psicologico intenso e per nulla banale che si sofferma sui problemi dei giovani di oggi. In special modo, racconta di una Napoli bellissima ma tetra e poco vivibile, in cui convive il sacro e profano. Non è diseducativa, anzi, insegna proprio a fare ammenda dei propri errori e a capire come poter rinascere e tornare a vivere in libertà.

Ma non è la "nuova" Gomorra

È recitata in napoletano e in italiano, è ambientata a Napoli e si parla di micro criminalità tra bande. A conti fatti, sembra una Gomorra in salsa teen ma non è affatto così. Anche se punta a seguire i fan dalla storia di Ciro e Genny, prende fin da subito le distanze, portando in tv (e in streaming) un prodotto che vive nell’universo di Gomorra ma racconta cosa c’è dietro la malavita di Napoli.

Tutto pronto per la stagione tre

Mare fuori è un successo che non è passato inosservato. Anche se tutti ne parlano grazie al suo passaggio su Netflix, la macchina produttiva non si è mai fermata. Presto cominceranno le riprese della stagione tre e, fin da ora, già trapelano le prime indiscrezioni. Sembra che nei nuovi episodi un personaggio "storico" potrebbe morire.

Non è dato sapere il nome ma è già partita la caccia allo spoiler.

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