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Guadagnino seduce gli Usa con i gay

"Chiamami con il tuo nome" fa incetta di premi e conquista il pubblico

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da Los Angeles

«Non ho niente da dire a riguardo». Per Luca Guadagnino è ancora troppo presto per parlare di una possibile corsa all'Oscar del suo film Chiamami con il tuo nome, che negli Stati Uniti uscirà a novembre, in tempo per poter essere candidato e che, presentato a gennaio al Sundance Film Festival e pochi giorni fa al TIFF di Toronto, sta entusiasmando la critica americana. «Una potente storia d'amore, erotica e sentimentale - scrive il Los Angeles Times - osservata così da vicino e con tale intimità che il termine combustione lenta sembra quasi inadeguato». Per Peter Debruge di Variety «Guadagnino racconta l'estate che cambierà la vita di Elio con una tale intensità che si avrà l'impressione di vivere l'esperienza di prima mano». Il film ha appena incassato tre nomination (miglior film, migliore sceneggiatura e miglior attore esordiente, per l'interpretazione di Timothée Chalamet) ai Gotham Awards, premi che verranno assegnati lunedì 27 novembre a New York.

Chiamami con il tuo nome, che sarà nelle sale italiane l'1 febbraio 2018, è l'adattamento del romanzo di André Aciman del 2007 e racconta un'estate italiana in cui il protagonista Elio, interpretato dall'esordiente Timothée Chalamet, vivrà le prime esperienze omosessuali dopo l'incontro con uno studente americano ospite nella casa di famiglia, interpretato da Armie Hammer (The Social Network). Il film, che dopo il Sundance ha partecipato a numerosi festival, piace alla critica e anche al pubblico. A Melbourne ha vinto il People's Choice Award, al festival di Sydney è arrivato secondo nell'analogo Audience Award e a Toronto ha conquistato il terzo premio fra quelli assegnati dal pubblico.

«La ragione per cui il film tocca le corde della gente - ha detto il regista italo-marocchino a Variety - ha probabilmente a che fare con la maniera in cui mi sono avvicinato ad esso. Con assoluta semplicità. Mi sono chiesto se volevo fosse una conversazione fra i personaggi, la loro storia e il mezzo con cui la raccontavo o se invece volevo che a scorrere fosse la storia e i suoi personaggi... Ho scelto di fare questo film con leggerezza, nella maniera più semplice possibile». In un'altra intervista all'Hollywood Reporter il regista si è detto sorpreso del successo di critica: «Sono uno di quei registi che leggono tutte le critiche, anche quelle negative, perché sono stato anch'io un critico cinematografico, alla scuola di cinema. In generale mi piace l'arte della recensione. State trovate maniere molto originali di descrivere il mio lavoro. Ho avvertito l'amore per questo film». Anche il prossimo film di Guadagnino sarà in inglese e con un cast internazionale (e tutto al femminile).

Si tratta del remake di Suspiria di Dario Argento, che uscirà il prossimo anno e che vede protagoniste la star di Cinquanta sfumature di grigio Dakota Johnson, Chloë Grace Moretz e Tilda Swinton che con Guadagnino aveva già lavorato due anni fa in A Bigger Splash.

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