Ma Keith Emerson era pure classico

Non solo progressive, ragtime e colonne sonore. Era anche musica classica il pianista-tastierista Keith Emerson (scomparso giovedì). Dunque non solo il grande successo del rifacimento rock di Picture at an Exhibition di Musorgskij con il suo gruppo ELP, o la notorietà legata a Honky Tonk Train Blues, finale della trasmissione tv Odeon, oppure le musiche per il film di Dario Argento Inferno. Agli appassionati del genere a suo tempo, ovvero nel 1977, non sarà sfuggito di certo Works Volume 1, lavoro degli Emerson, Lake & Palmer in cui lui pubblicò il suo Piano Concerto No.1, una partitura classica per pianoforte e orchestra, in cui si avvalse della London Philharmonic Orchestra diretta da John Mayer. Qui affiora la sua preparazione di autore colto e raffinato. E affiorano i suoi collegamenti musicali e umani con compositori dell'avanguardia del Novecento. Già, il Piano concerto: un lavoro in tre tempi di una ventina di minuti (Allegro Giocoso, Andante Contabile e Toccata con Fuoco). Si rintracciano i segni musical di fari del Ventesimo secolo del calibro di Bartok, Musorgskij, Sibelius, Janacek.

E ancora l'argentino Alberto Evaristo Ginastera, che lui ammirava e con il quale ebbe un incontro nel 1973, in Svizzera, per fargli ascoltare l'adattamento del quarto movimento del Piano concerto dello stesso Maestro (nell'album Brain Salad Surgery degli ELP). Ginastera, dopo avere sentito l'anticipazione della sua Toccata «rivista», in lingua spagnola esclamò stupito: «Terrible!». Segno che era entusiasta, che quell'arrangiamento gli era proprio piaciuto.

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