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Lady Diana ha davvero pattinato per i corridoi di Buckingham Palace?

La nuova stagione di “The Crown” sta dividendo il pubblico, soprattutto per quel che riguarda la verosimiglianza di alcune scene e situazioni come, per esempio, quella in cui Lady Diana pattina, a sorpresa, tra i corridoi silenziosi di Buckingham Palace

Lady Diana ha davvero pattinato per i corridoi di Buckingham Palace?

Quanto sono attendibili le trame e le situazioni ricreate nella nuova stagione della serie “The Crown”? Alcuni spettatori accusano gli sceneggiatori della produzione Netflix di aver esagerato nella drammatizzazione degli eventi, manipolandoli fino a distorcerli del tutto. In particolar modo c’è una scena, diventata il simbolo della diatriba, in cui vediamo una giovanissima Lady Diana pattinare per i corridoi di una maestosa Buckingham Palace, alle orecchie le cuffie di un walkman che le rimandano la canzone dei Duran Duran, “Girls On Film”.

Quanto c’è di vero in una situazione simile? O meglio, questo aneddoto è accaduto o, comunque, è verosimile e coerente con la personalità della principessa del Galles? Domande che stanno spaccando il pubblico in due fazioni avverse. Proviamo a rispondere basandoci sui fatti che conosciamo. Uno dei produttori di "The Crown", Oona O' Brien ha dichiarato a Vogue: "È vero! La nostra ricerca ha dimostrato che Lady Diana andò anche in bicicletta nel palazzo la notte prima di sposarsi...". In realtà non ci sono prove che Lady Diana abbia mai pattinato spensierata attraverso le stanze del palazzo reale (sarebbe interessante vedere le ricerche di cui parla la O'Brien). Non ci sono esperti, conoscenti, parenti che abbiano rivelato un aneddoto del genere. Sappiamo, però, che la notte prima delle nozze la principessa scorrazzò davvero per i corridoi di Buckingham Palace in sella alla sua bicicletta. Dunque i pattini, pur essendo una “libera interpretazione” dei fatti, non sono un elemento discordante con l’indole di Lady Diana.

Gli sceneggiatori avrebbero usato questa scena come espediente per rendere al meglio l’ingenuità di una ragazza ancora molto giovane (aveva solo 19 anni) e impreparata al ruolo che il destino aveva scelto per lei. A tal proposito l’attrice Emma Corrin, che interpreta Diana in “The Crown”, ha dichiarato a Sky News: “Penso l’abbia fatto. Sai, pattinare è stato per lei quel tipo di divertimento concessole prima di diventare una reale…”. Naturalmente questa è un’opinione della Corrin. Lady Diana sui pattini a palazzo rimane l’invenzione (fino a prova contraria) più eclatante narrata nella serie, ma non la sola. Prima del matrimonio il principe Carlo e Lady Diana si sono incontrati 12 o 13 volte. Nella serie, invece, gli appuntamenti vengono ridotti a 3. Già nella realtà il numero è piuttosto esiguo, ma in “The Crown” diventa addirittura desolante.

Perfino nei “faccia a faccia” tra la principessa e Camilla Parker Bowles ci sono delle inesattezze. È vero che le due rivali si incontrarono nel 1981 in un ristorante di Londra, il Menage a Trois (mai nome fu più profetico), però l’evento accadde dopo le nozze. Invece prima del matrimonio l’amante dell’erede al trono e Lady Diana si videro in un altro locale londinese, “La Fontana”, per la precisione un ristorante italiano della zona di Pimlico. Come riporta Vanity Fair lo chef affermò che le due donne furono “amabili, nessuno ha mai alzato il proprio tono di voce”. Rimaniamo sul personaggio di Camilla. Sappiamo che Carlo le regalò davvero un braccialetto con le iniziali “GF”, ma le lettere non rappresentavano i soprannomi che la coppia si era data, ovvero Gladys e Fred, bensì “Girl Friday”, un altro nomignolo che il principe aveva affibbiato al suo vero amore.

È certo il legame profondo tra l’erede al trono e lo zio Louis Mountbatten, morto in un attentato terroristico dell’IRA nel 1979. Quest’ultimo fu, per Carlo, un confidente e un consigliere lungimirante, sostituendosi, in parte, alla vera, ma piuttosto fredda figura paterna rappresentata dal principe Filippo. Tuttavia Mountbatten non inviò mai al nipote una lettera in cui gli suggeriva di sposare una ragazza “dolce e innocente, senza alcun passato”. Non sappiamo se un simile consiglio venne dato a voce, ma di certo non per iscritto. Queste sono le “deviazioni” dalla realtà più evidenti che gli sceneggiatori hanno deciso di percorrere nello svolgimento delle trame di “The Crown 4” e che non hanno incontrato il favore di tutto il pubblico.

Di fronte alle critiche gli autori hanno ammesso di essersi presi alcune “licenze poetiche” per spiegare in maniera più diretta le dinamiche famigliari che caratterizzano la vita quotidiana dei Windsor. Questa risposta, però, non è bastata a placare gli animi. Al contrario, ha generato altri quesiti: è corretto prendersi delle libertà narrative in una ricostruzione storica? Bisognerebbe avvertire il pubblico in modo chiaro? Dovrebbe esserci un limite a queste licenze interpretative? È molto difficile rispondere. La biografa reale Sally Bedell Smith non usa mezzi termini, definendo la serie “un’opera di finzione” che si basa sulla storia recente” e, per questo, “sembra più feroce nelle sue descrizioni erronee…Gli spettatori non dovrebbero essere presi in giro.

Questa è una versione Downton Abbey della royal family”.

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