Cultura e Spettacoli

La povertà, il sequestro e le fughe da casa: l'infanzia difficile di Belen

La showgirl ha raccontato della sua infanzia in Argentina, quando il Paese fu travolto dalla crisi e bande di rapinatori irrompevano nelle case: "Appena ho avuto i soldi ho comprato una casa per mettere al sicuro i miei genitori"

La povertà, il sequestro e le fughe da casa: l'infanzia difficile di Belen

Belen Rodriguez oggi è una donna di successo, "una star" l'ha definita Davide Parenti, che l'ha voluta ancora una volta alla guida de Le Iene. Ma non è tutto oro ciò che luccica e la showgirl argentina lo ha raccontato bene nell'ultima intervista rilasciata a 7. Nella lunga chiacchierata la conduttrice ha rivelato dettagli sconosciuti della sua infanzia vissuta tra rigide regole (il padre era protestante) e la crisi economica dell'Argentina, che ha condizionato le loro vite.

"Quando Menem è salito al potere il nostro Paese è caduto in una profonda crisi economica. La gente ipotecava la casa, la macchina", ha rivelato Belen, che ha poi ammesso: "Anche noi, da un giorno a un altro abbiamo perso la casa senza poter prendere niente: divani, letti, piatti, asciugamani".

Belen, l'infanzia in Argentina

Del suo passato Belen ricorda ogni cosa e pur avendo affrontato momenti difficili, definisce la sua infanzia "meravigliosa", ma comunque scandita da regole severe, che lei spesso ha infranto: "Mio padre - che frequentava la chiesa protestante - non mi permetteva di andare a ballare, né di partecipare ai viaggi di scuola. Vietato mettere gonne corte, vietato ascoltare musica, tranne le canzoni religiose. Insomma, non potevo fare niente, a parte frequentare la chiesa e prendere parte alle iniziative religiose tipo le escursioni". Lei però era già ribelle al tempo anche se la testa sulle spalle l'ha sempre avuta: "A diciotto anni distribuivo volantini del cinema per strada. A diciannove facevo la pizzaiola in un ristorante".

Il dramma della rapina a mano armata

La profonda crisi argentina ha però segnato la famiglia Rodriguez. "La gente non aveva da mangiare. Saccheggiavano i supermercati, entravano nelle case, rubavano e uccidevano le famiglie", ha raccontato Belen. E un giorno una banda ha fatto irruzione anche nella loro abitazione: "Erano in otto, armati e drogati di colla". La showgirl ricorda di essere stata trascinata per i capelli all'interno della casa dal giardino, dove stava giocando prima dell'assalto. "Ci hanno legato, pistole puntate alla testa" e hanno portato via tutto ciò che potevano. Ma non l'acquisto fatto da Belen con il primo stipendio del volantinaggio, un "paio di stivali neri, con le borchie, il mio orgoglio. Li ho salvati nascondendoli nella fessura del divano".

La svolta e l'arrivo in Italia

La voglia di scappare dall'Argentina la spinge a accettare un lavoro oltreoceano. "Decido di andarmene", confessa e così arriva in Italia con la promessa di "un contratto di modella" - miraggio di tante ragazze provenienti dall'estero - ma si ritrova a ballare come cubista in un locale a Riccione. Lei si accontenta, ma intanto si presenta alla porta di un’agenzia di moda di Bologna, che sarà il suo biglietto per l'ingresso in televisione. "Con i primi soldi ho comprato una casa alla mia famiglia. Una casa nel posto dei ricchi, con sicurezza h 24 e cancelli.

Finalmente li sapevo al sicuro", ha confessato Belen Rodriguez, che oggi è riuscita a portare tutta la sua famiglia in Italia accanto a lei.

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