Cultura e Spettacoli

Lena Dunham sotto attacco: "Troppo bianca per parlare dei siriani"

La scelta della sceneggiatrice per il film diretto da Steven Spielberg ha scatenato polemiche. Per molti, doveva essere scelto un siriano e la considerano un'operazione di "whitewashing". Intervengono anche le femministe del #MeToo

Lena Dunham sotto attacco: "Troppo bianca per parlare dei siriani"

Un film sui rifugiati siriani non può avere una sceneggiatrice americana, bianca e senza persone siriane all'interno del cast. È questo il dibattito esploso negli Stati Uniti per l'annuncio di Lena Dunham come curatrice del copione della trasposizione cinematografica di "A Hope More Powerful than the Sea", in Italia, "Più profondo del mare", edito da Piemme e scritto da Melissa Fleming dell'Unhcr.

Il kolossal sarà diretto e prodotto da Steven Spielberg. Come ricorda Il Corriere della Sera, l'obiettivo è parlare del dramma dei profughi siriani e avrà "al centro della trama, la vita (vera) di Dooa, nata a Daraa, la cittadina in cui nel 2011 è scoppiato il conflitto costato la vita ad oltre mezzo milione di persone".

L'entusiasmo della Dunham, nota per la sceneggiatura della fortunata serie Hbo "Girls", è stato però colpito duramente dalle critiche piovute da tutte le parti. Alcuni hanno ritenuto tutto una "operazione di whitewashing. Dunham non ha mai messo nel cast una persona di colore: non è proprio la più adatta a cogliere le sfumature di una rifugiata siriana". Più pesante la social editor di Romper Suzanne Samin, che ha rilevato che "spetta ai siriani raccontare le storie che li riguardano, soprattutto se l' alternativa è Lena Dunham". Mentre Alia Malek si è domandata come mai non fossero stati scelti scrittori e registi siriani. E a nulla è valso l'endorsement dell'autrice del libro, Melissa Fleming, che si è detta fortunata per la scelta di Lena Dunham.

Non contente, sono scese in campo anche le femministe del #MeToo che hanno protestato non per la scelta della Dunham come sceneggiatrice, ma perché le stesse critiche non fossero state rivolte anche a Spielberg e al produttore JJ Abrams. Ovviamente, secondo le pasionarie del movimento americano, il motivo è che gli uomini sono intoccabili.

Insomma, un film su una tragedia si trasforma in farsa, con un dibattito surreale e non privo di lati anche grotteschi. Lo spettacolo è come al solito quello dei peggiori: il mondo della "cultura" che si divide sul nulla quando le vere tragedia colpiscono il mondo. Non si discute sul conflitto, sui morti, su come aiutare il popolo siriano: si discute di quanto sia bianca o nera una persona.

Nel mentre, a Damasco, Aleppo e altri città della Siria, le persone aspettano un aiuto.

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