Macerata sceglie tre direttrici per "raccontare" Aida, Violetta e Tosca

Ultime recite l'8, il 9 e il 10 agosto allo Sferisterio del Festival che quest'anno ha scelto come tema «L'opera e donna». Per questo la direzione artistica ha voluto sul podio solo musiciste

Protagoniste appassionate, disposte all'estremo sacrificio per amore: Tosca si suicida dopo aver scoperto la morte di Cavaradossi, Violetta Valery si lascia consumare dalla tisi dopo l'abbandono di Alfredo, Aida segue nella tomba Radames. Triste destino del resto di molte altre protagoniste del melodramma, a cui difficilmente gli autori lasciavano molte vie di scampo. «L'opera è donna» dunque, ed è anche il titolo della 50° edizione dell'Opera festival di Macerata che, per raccontare storie di donne ha messo sul podio tre direttrici: Eun Sun Kim, Speranza Scappucci e Julia Jones.
Un'edizione tutta al femminile in uno degli scenari più affascinanti della lirica: lo sferisterio. Una struttura nata poco meno di due secoli fa per ospitare partite di «pallone a bracciale», una sorta di pelota con un manicotto di legno al posto della racchetta. Sport molto popolare allora, tanto che all'inizio dell'Ottocento erano una ventina gli impianti sportivi, anche se nessuno ha mai superato in eleganza e ampiezza Macerata. Nel periodo di massimo fulgore, la struttura poteva ospitare, grazie a tribune mobile, i 10mila posti. Tramontata la passione per questo sport popolare, nel 1921 venne per la prima volta usato per una mastodontica edizione di Aida. Con la marcia trionfale infatti, salirono sulla scena oltre mille comparse, insieme a cammelli, cavalli e buoi.
Dopo altre storiche manifestazione, nel 1927 Beniamo Gigli cantò per i mutilati e gli invalidi della Grande Guerra, solo dal 1967 l'appuntamento divenne annuale. E per l'edizione 2014, la direzione ha pensato a una manifestazione tutta al femminile perché «L'opera è donna». E poco titoli come Aida, Tosca e Traviata hanno infatti delle donne come protagoniste assolute, riservando al soprano una presenza pressoché costante durante l'intera recita. Logica quindi la scelta della sensibilità femminile per raccontare le loro tragiche storie.
L'8 agosto verrà narrata la vicenda, tratta dal dramma di Victorien Sardou, della cantante Floria Tosca. Irretita da Scarpia, senza volerlo condanna a morte l'amato Mario Cavaradossi. Poi per salvarlo si promette al capo della polizia papalina e quindi lo uccide. Ma l'astuto Scarpia riuscirà a prendersi gioco di lei anche dopo morto e alla povera disperata Tosca non resterà che buttarsi dagli spalti di castel Sant'Angelo. Sul podio la giovane coreana Eun Sun Kim che, a dispetto dei suoi 26 ani, vanta già un curruculum di tutto rispetto. Dopo aver studiato a Seoul composizione e direzione d'orchestra e ha continuato la sua formazione presso la Scuola di Musica di Stoccarda, dove si è laureata con lode. Quindi le prime direzioni del 2010 a Madrid nel «Viaggio a Reims» e a Graz nella «Boheme» mentre nel 2012 approda alla Wiener Volksoper con «Carmen». Lo stesso anno torna a «Boheme» per il debutto all'Opera di Francoforte, mentre nel 2013 dirige la nuova produzione del «Pippistrello» all'English National Opera di Londra. Infine, dopo Macerata, la musicista coreana sarà ancora a Vienna per «Traviata» poi a Marsiglia per «Sonnmbula».
Il 9 vedremo invece soffrire Violetta Valery, così come ce l'aveva narrata nella «Signora delle camelie» Alexandre Dumas figlio. La giovane protagonista, ricca cortigiana nella Parigi di metà Ottocento, deve rinunciare all'unico amore della sua vita, Alfredo, per non comprometterne la famiglia con la sua pessima reputazione. Si lascia consumare dalla tisi e solo negli ultimi istanti di vita riabbraccia un pentito Alfredo, accorso al suo capezzale. Le tristi note di Giuseppe Verdi sono dirette dalla romana Speranza Scappucci per lunghi anni assistente di Riccardo Muti. Dopo essere stata nello staff musicale di teatri come il Met di New York, la New York City Opera, la Chicago Lyric Opera, la Wiener Staatsoper e Glyndebourne, ha diretto «I Capuleti e i Montecchi» e «Cosí fan tutte» ala Yale Opera e «Don Giovanni» con la Scottich Opera.
Chiude il Macerata Opera festival il 10 agosto Aida, schiava divisa tra l'amore del padre Amonasro, re degli Etiopi, e Radames, generale degli egiziani, in perenne guerra tra loro. Un sentimento lacerante che la porterà, dopo un'altalane di tradimenti, congiure e complotti, a venire murata viva con Radames in una tomba. Le loro vicende saranno affidate alla direzione esperta dell'inglese Julia Jones.

Nata nell'isola di Mann, ha studiato pianoforte, clarinetto e canto alla Chetham's School of Music di Manchester, per poi cimentarsi con i principali titoli di repertorio, in decine di direzioni nei principali teatri soprattutto di lingua tedesca: come Vienna, Berlino, Francoforte, Dresda.

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