Cultura e Spettacoli

La confessione di Bartoletti: "Così ho scoperto la malattia..."

Il cronista sportivo ha raccontato della sua malattia al Corriere: "Ogni giorno mi infilavano in un tubo". E ora attende i nuovi controlli per sapere se l'incubo è finito

La confessione choc di Bartoletti: "Così ho scoperto la malattia..."

La notizia della difficile battaglia che Marino Bartoletti sta conducendo da mesi contro un tumore ha scosso il mondo dello spettacolo. Il popolare giornalista sportivo, nel corso dell'ultima puntata di Oggi è un altro giorno su Rai1, ha confessato a Serena Bortone di aver scoperto di avere un tumore "facendo tutt’altri controlli" e di essere in attesa degli ultimi esami, che potrebbero decretare la sua vittoria sul male.

"A 70 anni suonati, voglio pensare al futuro", ha confessato Marino Bartoletti nell'ultima intervista rilasciata al Corriere di Bologna, citando Enzo Ferrari a cui ho dedicato il libro "La cena degli dei". Il cronista sportivo ha raccontato di aver intrapreso la lunga e difficile battaglia per sconfiggere il tumore dall'ottobre scorso con sei mesi di terapie importanti e due mesi di radioterapia. Oggi lui è positivo e attende gli esiti degli esami di giugno per sapere se l'incubo è finito.

"Tutto sommato sto bene - ha raccontato al Corriere - Mai come in questo periodo ho pensato di essere stato fortunato ad essere nato e ad essermi ammalato in Emilia-Romagna. Ho fatto tutto il mio percorso di cura tra Villa Toniolo e Bellaria. La speranza è che l'operazione non serva". Accanto a Marino Bartoletti, in questo difficile momento della sua vita, ci sono le due figlie e i nipoti Filippo e Alice, che per lui rappresentano la "miglior medicina". A farsi sentire forte è stato anche l'affetto del pubblico: "Sui social network sono stato travolto da un’onda emotiva".

La lotta contro il tumore, però, non lo ha tenuto lontano dalle sue passioni, anzi. Dopo aver scoperto di essere malato, Bartoletti si è buttato anima e corpo nella stesura del suo libro "La cena degli dei", oggi finalista al premio Selezione Bancarella. Una vita che corre parallela su due binari: "Ho consegnato il libro con rabbia, ma anche con orgoglio perché mi ci sono impegnato in un momento difficilissimo. Poi pensavo di essermi iscritto al Campionato di Serie B e invece mi sono ritrovato nelle Final Four di Champions: non vado per accontentarmi".

L'attenzione e il clamore mediatico scatenatosi attorno alla sua malattia, gli ha offerto lo spunto per lanciare un messaggio di ringraziamento: "Io sono stato abbastanza fortunato e ho scoperto cosa avevo facendo tutt’altro esame. Voglio ringraziare il personale sanitario chiamandolo per nome e non per cognome.

Grazie agli specialisti che mi hanno curato: Eugenio, Giovanni, Carlo, Marinella, Damiano, poi i tecnici paramedici che ogni giorno mi infilavano in un tubo sostenendomi e prendendosi cura di me".

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