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Meghan vince la causa ma viene beffata: risarcita con un dollaro

Meghan Markle ha vinto la causa contro il Mail on Sunday e il Daily Mail, ma il risarcimento per la violazione della privacy è di appena 1 dollaro e 20 centesimi

Meghan vince la causa ma viene beffata: risarcita con un dollaro

È una vittoria amara quella di Meghan Markle contro i tabloid. La duchessa di Sussex ha citato in giudizio il Mail on Sunday e il Daily Mail per violazione della privacy e dei diritti d’autore in merito alla pubblicazione della lettera che inviò al padre, Thomas Markle, nell’agosto 2018. La causa è durata due anni, i giudici hanno dato ragione a Meghan e imposto ai giornali di scusarsi pubblicamente, ma il risarcimento è davvero esiguo: 1 dollaro e venti centesimi. Tanto vale la privacy della duchessa.

“Battersi per ciò che è giusto”

“Questa è una vittoria non solo per me, ma per chiunque abbia mai avuto paura di battersi per ciò che è giusto”. Con queste parole Meghan Markle ha annunciato e commentato la sua vittoria contro il Mail on Sunday e il Daily Mail, accusati di aver pubblicato, nel 2019, una lettera che la duchessa di Sussex inviò a suo padre nel 2018. Meghan si è aggiudicata la sentenza di primo grado emessa dalla Corte d’Appello e che, in sostanza, conferma quanto già dichiarato dall’Alta Corte di Londra: “[Meghan Markle] aveva ragionevoli aspettative che la lettera rimanesse privata”.

Un verdetto che ha sollevato diverse polemiche. Il processo, infatti, ha portato alla luce tutte le bugie della duchessa, la quale ha ammesso di aver “collaborato” alla stesura della biografia “Finding Freedom”, benché in passato lo avesse sempre strenuamente negato. Inoltre Jason Knauf, ex segretario alle comunicazioni dei Sussex e dei Cambridge, ha rivelato che Meghan chiese il suo aiuto per scrivere la lettera, “sapendo che sarebbe finita sui tabloid” e ha usato parole come “daddy” per “toccare le corde del cuore” dei lettori. Eppure per i giudici questa testimonianza e le prove portate dai giornali sono “di scarso aiuto”.

La moglie del principe Harry è convinta che la sentenza possa addirittura “rimodellare un’industria dei tabloid che condiziona le persone a essere crudeli e trae profitto dalle menzogne e dal dolore che crea”. Di tutt’altro avviso è l’avvocato Matthew Dando, il cui parere è stato riportato dal Corriere della Sera: “Questa decisione accresce la preoccupazione che le leggi sulla privacy consentano ai personaggi pubblici di determinare selettivamente ciò che può essere riferito su di loro e così manipolare la narrativa dei media. È un precedente pericoloso”.

Per un pugno di…un dollaro e venti centesimi

Come stabilito dalla sentenza la duchessa di Sussex ha ricevuto scuse pubbliche, seppur apparse sui tabloid lo scorso 26 dicembre, quando da sempre il Daily Mail e il Mail On Sunday registrano il livello più basso di vendite e di visualizzazioni dei pezzi online. Ben altra questione è il risarcimento che spetta a Meghan. La Bbc ha svelato che dalla sua vittoria in tribunale la Markle ricaverà un misero indennizzo di un dollaro e venti centesimi. Una cifra simbolica per un relativo trionfo. La credibilità della duchessa, dopo la scoperta di tutte le sue bugie, è crollata a picco.

La sua popolarità non si è più ripresa dalla Megxit (o Sussexit che dir si voglia), la lettera a Thomas Markle non la libera dall’etichetta di “figlia gelida e indifferente”, al contrario, aumenta i dubbi in proposito. Il dispiacere dei giornali per aver pubblicato la lettera non sembra così sentito. La privacy di Meghan ha un prezzo fisso, un dollaro e venti centesimi. Poco per gioire. La duchessa, però, ha ancora una carta da giocarsi, cioè la causa contro la Associated Newspapers per violazione dei diritti d’autore. In questo caso la storia si fa più interessante, perché l'ex attrice dovrebbe ottenere un risarcimento da un milione di sterline.

Staremo a vedere.

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