Guerra in Ucraina

Quel messaggio "nascosto" nel maglione di Ambra

Band ucraina in apertura del Concertone del Primo maggio e golfino giallo e blu per Ambra Angiolini: da San Giovanni s'alza il grido per la pace

Quel messaggio "nascosto" nel maglione di Ambra

"Al lavoro per la pace", è questo lo slogan scelto dalle sigle sindacali per il Concertone del primo maggio, che dopo due anni è tornato con il pubblico in piazza San Giovanni a Roma. A condurre la serata è stata chiamata Ambra Angiolini, ormai un'istituzione del concerto trentennale del Primo maggio, che quest'anno ha scelto di indossare un maglione a righe che richiama i colori della bandiera ucraina. Un must, per Ambra, la scelta dei golfini a righe orizzontali, che nel 2018 le ha causato non poche polemiche a causa di un modello rainbow di Alberta Ferretti, il cui costo non era compatibile con lo spirito "proletario" dell'evento. Sconosciuto al momento il brand del modello di quest'anno, con il quale l'attrice ha deciso di lanciare un messaggio, non troppo nascosto, per tutta la durata del concerto. Una presenza last-minute per Ambra, che solo ieri sera ha avuto l'ok per salire sul palco dopo un tampone negativo. Con lei, in conduzione, anche il cantante Bugo.

I primi a esibirsi sul palco sono stati i Go_a, gruppo ucraino che ha intonato Imagine, grande successo di John Lenon, davanti a una piazza commossa, prima di scatenarsi su uno dei loro principali successi. La band, specializzata in folktronica, lo scorso anno ha partecipato all'Eurofestival e ha scatenato San Giovanni con le sue sonorità. Grande protagonista dei primi minuti dell'evento è stata però la solita retorica del Concertone, portata avanti da Ambra Angiolini in un monologo che ha mixato le gravi carenze in fatto di sicurezza sul lavoro e la pace messa in pericolo dall'attacco russo in Ucraina.

"La piazza è tornata a vivere. Dopo due anni di piazza vota siamo qui insieme per ricordarci che la libertà e il lavoro sono diritti dell'essere umano che meritano rispetto. Iniziamo questo concerto però con un diritto negato, quello alla pace", ha detto la conduttrice, non senza una punta di commozione nel ritrovare la piazza piena dopo due anni. "Ma c'è un'altra guerra che fa tantissime vittime, una guerra silenziosa, quella delle morti sul lavoro", ha detto Ambra Angiolini, ricordando alcune delle vittime sul lavoro dell'ultimo anno, quelle che hanno destato maggior scalpore sulle cronache nazionali. Facciamo sentire il male che fa, invochiamo una sacrosanta pace in Ucraina.

Ma c'è anche un'altra guerra che non abbiamo terminato e che ha ucciso negli ultimi mesi 189 persone", ha detto la conduttrice, riferendosi ai morti sul lavoro in Italia.

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