Dopotutto era inevitabile che Gianni Morandi scegliesse una «residency» a teatro. Dal primo novembre terrà 16 serate (12 fino a dicembre e poi 4 nel 2020) nelle quali canterà in forma acustica i brani che lo hanno trasformato in una icona della nostra canzone. Lo ha annunciato ieri, a cinquantasette anni esatti dall'uscita del suo primo disco: «Ero arrivato da Bologna in treno. Abbiamo fatto tutto in un giorno, Morricone me lo fece incidere su due piste, una era per la voce, l'altra per l'orchestra. Lui mi diceva: Ai ragazzi cerca di parlare intonato», ha spiegato ieri questo eterno ragazzo classe 1944. «Il teatro per me ha sempre avuto una suggestione particolare. Faremo un racconto acustico, la mia chitarra, il pianista». E che ci sia una sorta di «ritorno al passato» c'è anche nel calendario di queste date, visto che si esibirà non soltanto alla sera ma sia il 3 novembre che il 22 dicembre Gianni Morandi andrà in scena alle 16, proprio come si faceva negli anni Sessanta e Settanta. «C'è sempre un momento della vita in cui si sente forte il desiderio di tornare nel luogo da dove si è partiti. La prima volta che ho cantato al Duse è stato nel 1964 e mi ricordo bene che mi tremavano le gambe. E ora la sola idea di tornare nella mia città dopo aver girato tutto il mondo mi fa tremare le gambe».
Senza dubbio saranno concerti di straordinaria intensità perché non soltanto Morandi sul palco è spesso irresistibile ma anche perché l'impatto emotivo di questi concerti sarà molto grande. «Già allora questo teatro mi sembrava enorme e in effetti ancora lo è. Ai quei tempi la capienza era maggiore, ora per legge lo hanno ridimensionato, ma resta un teatro stupendo».
In questi concerti scorreranno i suoi brani piàù famosi, quello che hanno colorato anche il costume di molte generazioni dagli anni Sessanta in avanti. Ed è quasi inutile citarli perché li conosciamo tutti, da Fatti mandare dalla mamma e Andavo a cento all'ora in avanti.
«Però mi piacerebbe anche presentare un brano inedito, composto appositamente per questa occasione, per la mia città e per questo teatro nel cuore di Bologna», ha spegato lui prima di annunciare che «farò anche un omaggio a Lucio Dalla, come posso non farlo qui a Bologna». PG
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