Cristina Muti, l'anima del Ravenna Festival, ha annunciato che Riccardo Muti dirige e dedica il concerto del 30 giugno a Ravenna a Claudio Abbado, il direttore scomparso il mese scorso: l'Orchestra Mozart, gioiello abbadiano, si unirà alla Cherubini. Muti rende così omaggio al collega: anche lui gigante italiano della direzione, anche lui un ventennio alla Scala, anche lui artefice di esecuzioni memorabili. Due artisti, dunque, che i media posero in tacita competizione (smentita dai diretti interessati). Il festival è intitolato alla Grande Guerra tanto che il concerto delle Vie dell'Amicizia, il 6 luglio, si terrà al Sacrario militare di Redipuglia con Muti che dirige il Requiem di Verdi alla testa di un esercito pacifico di strumenti. Ovvero l'Orchestra Cherubini allargata agli strumentisti provenienti dai principali Paesi coinvolti nella Prima Guerra mondiale. La rassegna apre - il 5 giugno - con una delle coppie d'arte più glam, l'etoile del Bolshoi di Mosca Svetlana Zakharova e il marito violinista Vadim Repin. Russa anche la bacchetta di Valery Gergiev e di Yuri Temirkanov, entrambi di San Pietroburgo.
Fra le chicche, la prima europea Chéri, con Alessandra Ferri, Herman Cornejo (American Ballet Theatre) e Amy Irving, impegnati in un balletto di Marta Clarke. Altra esclusiva per l'Italia è la rilettura di due blockbuster della lirica come La Bohème e Elisir d'amore da parte della compagnia britannica OperaUpClose. Fra gli appuntamenti legati al tema del «1914», spicca quello con Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi che proporranno una lettura inedita e composita della guerra vista «dal basso», da uomini e donne provenienti dai ceti più popolari e da ogni parte d'Italia. La cantante Ute Lemper compirà un viaggio musicale dalla Grande Guerra fino alla caduta del Muro di Berlino.
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