Cultura e Spettacoli

"Più forti del destino è una fiction nata per raccontare la nostra modernità"

Il 18 marzo cala il sipario sul drama storico di Canale 5. Per l'occasione abbiamo intervistato Dharma Mangia Woods, che nella serie interpreta la giovane Costanza, e ci ha raccontato i retroscena della fiction

Dharma Mangia Woods: "Più forti del destino è una fiction nata per raccontare la nostra modernità"

Sta facendo molto parlare di sé la miniserie di Canale 5 diretta da Alexis Sweet. Ispirata a fatti realmente accaduti e a una serie francese, Più forti del destino racconta il drama umano e personale di tre donne che cercano di emergere e di far valere i propri diritti in un mondo in cui vige ancora il potere degli uomini.

Il 18 febbraio cala il sipario sulla fiction che, di fatto, è stata un piccolo ma grande successo per le reti Mediaset. Per l’occasione abbiamo intervistato Dharma Mangia Woods che in Più forti del destino interpreta la giovane Costanza. L’attrice, vista in The Young Pope di Paolo Sorrentino e L’estate Addosso di Muccino, ci racconta cosa ha significato per lei interpretare un personaggio come Costanza, tanto da riflettere sui "demoni" che affliggono la nostra società.

È al suo primo ruolo da protagonista in una fiction di prima serata. Come sta vivendo questo momento?

"Conoscendomi avrei potuto viverlo meglio. A parte gli scherzi, sono molto contenta e soddisfatta. Poi, sì, essendo il mio primo ruolo importante non so bene come spiegare le sensazioni che sto provando. È tutto nuovo e sto cercando di affrontare una cosa alla volta. Soprattutto sto cercando di rivedermi con uno sguardo diverso, consapevole che in tv ci sono tante persone che stanno seguendo la fiction. Ma ho aspettato questo momento da tantissimo tempo quindi sono felicissima. Spero solo che il pubblico possa apprezzare."

Nella fiction presta il suo volto a Costanza, una donna dal carattere molto forte. Lei come la descriverebbe?

"Più ci penso e più mi rendo conto che Costanza non è una donna che è vissuta a fine ‘800 ma è una di noi. La sento molto vicina, come se fosse un’amica. Non vedo differenze con le donne della mia età e della mia generazione. Costanza è un personaggio bello proprio per questo. Lotta per se stessa e per gli altri e in ciò che crede sia giusto. È una ragazza comune ma che ha degli ideali molto forti e che lotta per la sua libertà. Di episodio in episodio c’è un evoluzione nel personaggio. Pian piano anche lei riuscirà a trovare il suo posto nel mondo, come è giusto che sia. È un percorso molto attuale quello di Costanza, quindi sono molto contenta di aver dato voce alla sua storia."

Più forte del destino è una serie che è ambientata a fine ‘800 ma rivolge uno sguardo a tante problematiche sociali che oggi stiamo vivendo. Secondo il suo punto di vista, la storia avrebbe funzionato lo stesso se fosse stata ambientata in tempi moderni?

"Le tematiche della fiction mi hanno fatto pensare alle tragedie greche. All’epoca si utilizzava la finzione per raccontare i problemi della contemporaneità perché gli autori non erano liberi di esprimersi. Oggi, per fortuna, lo siamo un po’ di più, ma quei modi di raccontare una storia sono rimasti e sono un modo per smuovere le coscienze. Più forti del destino fa la stessa cosa, in pratica. È interessante la scelta di aver ambientato nel passato un racconto che riflette sul nostro presente, perché aiuta a capire da dove veniamo. La nostra quotidianità è frutto delle scelte che abbiamo fatto in passato e vedere che già nell’800 si parlava di emancipazione delle donne può aiutare a capire dove siamo e cosa possiamo diventare."

Crede che la fiction possa aiutare a risolvere o a vedere in modo diverso la realtà che stiamo vivendo?

"Non ho la pretesa di dire che la serie o il mio personaggio possa cambiare le cose, però, sarebbe meraviglioso innescare qualcosa nella gente comune. Sarebbe un bel passo avanti. È più una speranza che un sogno."

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Dal suo punto di vista, quale potrebbe essere il segreto del successo di Più forti del destino?

"Ho vissuto la fiction dall’interno per mesi e mesi, quindi posso spiegare ciò che ho sentito dentro e sulla mia pelle. Sul set c’era una bella atmosfera e si respirava un’aria di grande onestà. Ogni reparto faceva il proprio lavoro al meglio delle capacità e, secondo me, si nota molto quando un team collabora ed è felice. Sono stata accolta come in una grande famiglia e vorrei tanto che questo particolare il pubblico lo notasse, perché è fondamentale. Senza questa atmosfera la serie, forse, non sarebbe stata così bella. Vorrei che si osservasse non solo la profondità della storia e la bravura del cast, ma anche tutto il lavoro onesto che è stato svolto sul set."

La fiction è ispirata sia a un fatto realmente accaduto che a una serie francese. Lei come si è documentata per lavorare al suo personaggio?

"Su Costanza ho fatto una vera e propria ricerca storica su quello che è accaduto a Palermo nella notte dell’incendio. Più che altro, mi sono documentata sui fatti, ed è stato uno studio necessario per cercare di esprimere cosa ha provato Costanza. Ricordo di aver letto un articolo agghiacciante di una giornalista che ha descritto con accuratezza cosa è successo durante l’incendio. Dicevo, è stato necessario per sentire il dolore delle donne che sono morte o che sono rimaste ferite. La serie francese, invece, ho visto solo qualche scena perché mi sono resa conto che non mi aiutava a entrare nel personaggio di Costanza. Non mi sono soffermata più di tanto. Ho visto la serie per cercare di capire solo i toni e il taglio della narrazione. Fatto questo, ho dimenticato l’originale e ho proseguito da sola, anche perché la mia Costanza è un personaggio molto complesso e diverso dal suo alter-ego francese."

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Venerdì c’è il gran finale. Cosa dobbiamo aspettarci?

"Costanza piangerà tanto nell’ultima puntata, ma non è detto che sia qualcosa di negativo…"

Ci sarà una seconda stagione?

"Ancora non abbiamo discusso di questo. Attendiamo lo sviluppo degli eventi."

Progetti per il futuro?

"Sarò impegnata sul set di un film ma, al momento, non posso dire altro.

Continuerò a recitare, questo è sicuro."

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