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Quella 'paura' della scena di sesso con Gere. Il retroscena sulla Roberts

Pretty woman è una commedia diventata ormai un classico della settima arte: ma la realizzazione della pellicola non è stata facile per i due attori protagonisti

Quella 'paura' della scena di sesso con Richard Gere. Il retroscena su Julia Roberts

Pretty woman è la pellicola firmata da Garry Marshall che va in onda questa sera alle 21.25 su Rai 1. Il film, che viene riproposto a intervalli più o meno regolari sul piccolo schermo, può essere visto come una sorta di rilettura di Cenerentola che, negli anni, ha dimostrato di essere un vero e proprio fenomeno cult della settima arte.

Pretty woman, la trama

Vivian (Julia Roberts) è una donna che lavora come prostituta sulle strade trafficate di Los Angeles. Messi da parte i sogni romantici, Vivian ha sviluppato un lato pratico e cinico che le permette di accantonare il cosiddetto "sogno americano" e di fare di tutto per sopravvivere. Una notte, mentre è "in servizio", Vivian conosce Edward Lewis (Richard Gere), un ricco imprenditore che si è smarrito sulla Hollywood Boulevard e non è in grado di guidare la macchina presa a nolo. Vivian, così, decide di accompagnarlo in albergo nella speranza di una bella mancia. Edward, tuttavia, le chiede di rimanere e di passare la notte con lui, dietro pagamento.

Il giorno dopo, quando Vivian si sta preparando per tornare a casa sua e alla sua solita vita, Edward le fa una proposta davvero ghiotta: per una cifra esorbitante le chiede di rimanere al suo fianco per tutta la settimana in cui lui sarà a Los Angeles, facendogli compagnia e, soprattutto, accettando di partecipare ad alcuni eventi mondani legati al lavoro che l'uomo sta cercando di portare a termine e che riguarda l'acquisizione di un'azienda. Il rapporto di affari tra i due protagonisti sembra procedere molto bene e mentre Vivian fa anche amicizia con il portiere del ricco albergo in cui dorme (Hector Elizondo), Edward comincia a provare qualcosa di inaspettato per la donna con cui condivide la stanza.

La grande paura di Julia Roberts

Pretty woman ha avuto un tale successo di pubblico che, in breve tempo, il film di Garry Marshall è diventato una sorta di pietra miliare del genere. In ambito cinematografico, infatti, Pretty woman è diventato un vero e proprio evergreen che non solo non stanca mai il pubblico, ma che rappresenta uno standard, un metro di paragone per tutte le commedie romantiche che sperano di avere lunga vita in ambito cinematografico. Il merito di questo successo si deve ricercare sicuramente nella forte chimica che esiste tra i due interpreti principali: nonostante avessero quasi vent'anni di differenza ai tempi delle riprese - Julia Roberts aveva ventidue anni, mentre Gere ne aveva già quaranta -, tra i due attori c'è una fortissima chimica che rende l'innamoramento tra i due protagonisti ancora più credibile. Come si legge su IMDB, Julia Roberts e Richard Gere mostrarono una forte chimica sin dalla prima lettura della sceneggiatura. Gere, però, non era ancora convinto di voler accettare il ruolo nel film di Marshall e, anzi, era più propenso a rifiutare l'offerta. A spingerlo ad accettare fu proprio Julia Roberts che gli passò un post-it giallo su cui aveva scritto: "per favore, dì di sì".

Ma, nonostante questa forte chimica e un'amicizia che è sopravvissuta al punto da tornare a lavorare insieme in Se scappi ti sposo, la lavorazione del film ha subito qualche intoppo, soprattutto per quanto riguarda le scene più intime, quelle legate al sesso. Come si può leggere sul sito dell'Internet Movie Data Base, infatti, Julia Roberts era davvero molto nervosa all'idea di dover girare una scena di sesso con Richard Gere. Il suo nervosismo era tale che, proprio durante le riprese, le si gonfiò una vena sulla fronte, a dimostrazione della sua tensione, ma anche dell'impegno che ci stava mettendo per cercare di superare quell'impasse. A quel punto il regista Garry Marshall si mise al letto con i due attori e, insieme a Richard Gere, massaggiò la fronte di Julia Roberts finché la vene tornò sottopelle, senza essere vista. Come se non bastasse, Julia Roberts sviluppò anche una specie di orticaria al pensiero di dover girare la scena di sesso.

A quel punto le venne data una lozione alla calamina da spalmare sulle zone irritate: solo alla fine di queste "manovre" fu possibile girare la scena e la grandezza di un'attrice come Julia Roberts si evince proprio dal fatto che, guardando il film, nessuno noterebbe mai il suo nervosismo.

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