«Prendi questa mano, zingara» cantava Iva Zanicchi nel 1969. Eh no, oggi zingara non si può più dire, è offensivo, bisogna dire rom, e dunque bisogna aggiornala: «Prendi questa mano, rom!». Suona male, ma questi sono i tempi del politicamente corretto, se sbagli una parola ti bannano anche da Facebook, come succede a me in continuazione, l'ultima volta perché ho usato negro.
A proposito di negri, che dire di Colpa d'Alfredo di Vasco Rossi? Già le prima strofa non si può sentire, non si può cantare, va cambiata: «Ho perso un'altra occasione buona stasera/ è andata a casa con il negro, la troia!». Scherziamo? Negro? Si dice persona di colore (vale anche per Fausto Leali, «Io sono un povero negro/ e d'una cosa ti prego» ecc). Quanto a troia, non si può dire per nessuna ragione, è un'offesa sessista verso le donne, siamo pazzi? Per cui, caro Vasco, devi cambiarla in: «è andata a casa con una persona di colore, la birichina».
A parte che se parliamo d'offesa alle donne per come la intendono oggi queste qui del #metoo va cancellata mezza discografia degli ultimi cinquant'anni, e solo per restare all'Italia. A cominciare da Dieci ragazze di Lucio Battisti: «Dieci ragazze per me/ posson bastare/ dieci ragazze per me/ voglio dimenticare», dieci ragazze? E chi sei, Harvey Weinstein? È una canzone terribilmente sessista, al massimo oggi solo una donna potrebbe cantare: «Dieci uomini per me/ posson bastare», e non si pensi che è una troia, che si è già detto non si può dire. Tantomeno le puoi dire bella stronza, come ha fatto Marco Masini, cantando: «Bella stronza/ che ti fai vedere in giro per alberghi e ristoranti/ con il culo sul Ferrari di quell'essere arrogante». Farà quello che vuole, una donna, Masini, come ti permetti di darle della stronza? E se poi le gira dopo vent'anni il miliardario lo denuncia pure per molestie, ok?
E anche tu, Riccardo Cocciante, cambia un po' il testo di Bella senz'anima, perché «adesso siediti», «e adesso spogliati» lo dici a tua sorella (anzi neppure a tua sorella, perché è una donna), è una molestia sessuale bella e buona, Morgan Freeman è stato accusato per molto meno.
Di Adriano Celentano non ne parliamo. Anzi parliamone.
Già Una carezza in pugno (che poi è del defunto Gino Santercole) è molto politicamente scorretta. Cioè, se lei è lontana e metti pensa a un altro uomo «la mia mano/ dove prima tu brillavi/ è diventata un pugno chiuso sai». Un carezza che diventa un pugno? Questa è minaccia, questo è sessismo, questo è maschilismo, questo è intollerabile. Insomma, stai dicendo che la picchi? Sì, Adriano Celentano potrebbe pure picchiarla, e anche peggio.
Basta sentire Una storia come questa, che sarebbe la stessa storia che canterà poi Masini in Bella stronza, cioè lei che lascia lui per un miliardario ma Celentano cosa fa? «L'ho afferrata/ per la gola e sempre più/ la stringevo forte gli occhi suoi sembravano più grandi». Sei fuori di testa, Celentano? Questa è istigazione al femminicidio! Arrestatelo subito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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