Chi si è dimenticato di Eva contro Eva, uno dei cult per eccellenza della storia del cinema, si dichiari colpevole e invochi pietà per l'inammissibile vuoto di memoria. Come si può dimenticare infatti la parabola di Eve Harrington, l'insidiosa fanciulla di provincia che dapprima si appropria la fiducia della grande attrice Margo Channing e poi da vipera riesce a soppiantarla rubandole lo status di diva e spodestandola dal palcoscenico dopo aver tentato di strapparle persino l'amante? E come si può dimenticare la Margo di Bette Davis, in bilico tra crisi di nervi degne di Fedra e la sua patetica debolezza sentimentale? Per non dire di Addison, il grande critico di Broadway dell'impeccabile George Sanders che sbugiardava l'arrivista spietata e senza scrupoli.
Anni fa Broadway si appropriò della pellicola tramutandola in un musical di successo con Lauren Bacall applaudita in patria come lo fu da noi una splendida e inimitabile Rossella Falk. Ora Pamela Villoresi, giunta a una maturità espressiva che non ha confronti nell'implacabile vivisezione dei grandi personaggi dello spettacolo, investe di un amoroso furore il gran ruolo di Margo cui felicemente si oppone il talento sottilmente morboso di Romina Mondello.
Eva contro Eva di Mary Orr. Regia di Maurizio Panici, con Pamela Villoresi, Luigi Diberti, Romina Mondello. Comp.Argot. In tournée e a Trieste il 3 febbraio.
di Enrico Groppali
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