La rinascita della diva: "Ho battuto due tumori con la voglia di farcela"

L'artista americana ha pubblicato il disco "Evolution" e canterà in Italia a maggio

La rinascita della diva: "Ho battuto due tumori con la voglia di farcela"

Altro che rassegnata, Anastacia guai a chi la ferma. Minuta ma torrenziale, sexy alla vigilia dei cinquant'anni, ieri ha tenuto un'intervista dietro l'altra parlando a raffica per ore. «Mia sorella era una secchiona, io ero il tipo divertente della famiglia», ricorda sorridendo mentre parla del suo nuovo disco Evolution, molto migliore del precedente Resurrection e capace di rendere l'identikit di una tipa tosta che convive con il morbo di Crohn, ha battuto due tumori al seno, da quasi vent'anni è una meraviglia del pop con una voce come ce ne sono poche così potenti e sfoggia lo stile che lei chiama «sprock», ossia una miscela tra soul, pop e rock.

In più c'è il suo temperamento da bionda dell'Illinois che si è fatta da sola ed è la traduzione vivente del significato greco di Anastasia: colei che nascerà ancora. Quando parla, il suo décolleté non è l'attrazione principale. È la sua verve da guerriera che si è «ricostruita» dopo le mastectomie e il divorzio ed è cresciuta con il nostro tempo: «Perciò ho intitolato questo disco Evolution, in tutta questa evoluzione ho ritrovato anche la mia femminilità», spiega parlando a razzo con un rotondissimo e teatrale accento di Chicago, con tutte le erre accentuate e le pause da mattatrice.

Per spiegarci, è una popstar della terra di mezzo: una bianca americana con una voce da «nera» che le toglie identità in patria ma le ha garantito 226 tra dischi d'oro e di platino nel resto del mondo, oltre alla bellezza di una cinquantina di milioni di copie vendute: «Ma non sono competitiva», riassume con l'aria di chi invece lo è per natura, e forse pure per educazione, visto che sua mamma è un'attrice di Broadway e suo padre cantante ha mollato presto la famiglia. «Ho avuto tanti momenti di crisi e, in uno di questi, mi ricordo di aver cantato con Pavarotti al Pavarotti & Friends del 2001: avevo così tanto bisogno di protezione che, cantando Cowboy & Kisses, mi avvicinavo sempre di più al maestro: ricordo quei momenti immagine dopo immagine». Ora invece Anastacia Lyn Newkirk per brevità chiamata solo Anastacia è come non si vede da anni: grintosa e scintillante. «Quando hai il cancro, naturalmente soffri. Ma io dopo un po' ho iniziato a pensare solo alle prime tre lettere di quella maledetta parola: can». In inglese significa «potere» e qui sta per potercela fare, riuscire a battere quella robaccia che l'ha perseguitata per tanto tempo. Anastacia si infiamma quando dice «can», sorride con un sorriso largo così ma è determinatissima: «Non mangio tanta carne rossa, ma quasi esclusivamente pesce e la cucina italiana naturalmente mi piace tantissimo», dice prima di rivelare che sabato 14 non sarà fisicamente sul palco dell'Arena di Verona con Umberto Tozzi, con il quale ha duettato nella riedizione di Ti amo, ma tornerà in Italia a maggio (il 6 a Brescia, il 7 a Roma, il 9 a Bologna e il 10 al Ciak di Milano).

Durante i concerti, grazie a una «app», il pubblico potrà

scegliere 3 brani dal suo disco di cover rock uscito 5 anni fa: «Cantare Back in black degli Ac/Dc o Sweet child O'mine dei Guns N'Roses sarà un modo per dire che la forza e la grinta non sono soltanto maschili». Capito il tipo?

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