Cultura e Spettacoli

Il ritorno di Celentano Con "Adrian" il guru tenta la riscossa

Più ospiti e nuova scaletta per rimediare al flop di inizio 2019. E forse anche politici...

Il ritorno di Celentano  Con "Adrian" il guru tenta la riscossa

Ed è venuto il momento della riscossa. Necessaria anche per un monumento nazionale, per un guru seguito da milioni di persone, per uno dei cantanti più amati della storia della musica italiana. Insomma, domani sera Adriano Celentano deve dimostrare che anche i grandi possono sbagliare, ma poi sanno rimediare e tornare a troneggiare nell'Olimpo dei divi. La sua scommessa è riportare su Canale 5 il cartoon kolossal, Adrian, costato milioni di euro e lo sforzo di menti importanti (da Milo Manara a Nicola Piovani), che nella stagione passata venne rifiutato dal pubblico sia per il contenuto in sé sia perché il Molleggiato scelse di accompagnarlo con un complicato e poco comprensibile show basato praticamente sulla sua assenza. Ricordate quando entrava in scena, in diretta dal teatro Camploy di Verona, beveva un bicchier d'acqua e se ne andava? Lui, il Sommo, pensava che bastasse questo per catturare l'attenzione dei suoi innumerevoli fan. E che gli stessi avrebbero capito il messaggio ambientalista, di impegno per la salvezza della Terra contro l'avidità di pochi, alla base del cartoon.

Ma, si sa, i grandi sono tali perché capiscono e si fanno portavoce dei piccoli. Così, stavolta, con un bagno d'umiltà alla veneranda età di 81 anni, l'artista torna dal suo pubblico in carne e ossa, protagonista e padrone di casa, mettendoci la faccia, il corpo, le parole, magari anche la voce sotto forma di canzoni, che è poi quello per cui lo amano di più.

E, per non correre i rischi di vuoto dell'altra volta, infarcisce il programma di personaggi noti. Dunque, quattro serate a partire da domani, strutturate con uno show iniziale e, a seguire, le puntate mancanti di Adrian rimontate e non andate in onda lo scorso inverno quando il progetto venne chiuso per bassi ascolti e giustificato da una lunga malattia del Molleggiato. In studio, realizzato più pragmaticamente a Cologno Monzese, con scenografia senza barche di immigrati sullo sfondo, volti importanti (si tratta di indiscrezioni, poi si sa il cantante ama le sorprese) convocati in rappresentanza di tutta la tv italiana. Domani, tutti insieme, dovrebbero trovarsi sul palco big come Carlo Conti (Rai), Bonolis e Chiambretti (Mediaset) e Giletti (La7). Riuniti, chissà, intorno a un tavolo o accomodati su poltroncine a disquisire sul ruolo della tv o sul tormentone degli ascolti Auditel, incubo delle star, riprendendo così quel filo interrotto a febbraio proprio a causa dei risultati bassi. Un terreno scivoloso, su cui anche l'altra volta, cercando di problematizzare il tema, si era un po' incartato. Nelle prossime puntate dovrebbero appalesarsi Maria De Filippi, Mentana e Gerry Scotti, rassicurati dalla scelta di realizzare un programma strutturato. Di certo, tanti volti noti insieme sono uno specchietto per le allodole per richiamare spettatori. Stesso discorso vale per i big della musica invitati, tra cui Ligabue, Ultimo ed Elisa e del cinema come Checco Zalone. Pare - poi si vedrà in diretta - che siano stati convocati anche esponenti politici, tra cui, si mormora il sindaco di Milano Beppe Sala. Anche in questo caso un terreno scivoloso: non solo perché il cantante è fortissimo nei monologhi più che nei dialoghi o nelle interviste, ma anche perché la stagione memorabile in cui spopolarono Francamente me ne infischio e Rockpolitik, in cui ardeva la contrapposizione tra destra e sinistra, è passata da tempo e stabilire cosa è rock nella politica attuale è un esercizio sterile. Non bastano pause, silenzi, pensieri semplici contro il potere e il Male per fare breccia nel marasma attuale. Non basta un «orologiaio» dai poteri paranormali per salvare il mondo, riportare la bellezza, la libertà, il rispetto per l'ambiente. Nonostante Celentano, nell'intervista fumosa e dalle risposte surreali, come è nel suo stile, rilasciata a Silvia Toffanin a Verissimo di sabato scorso, ribadisca infischiandosene di quanto fin qui successo al suo cartoon: «Vorrei essere come Adrian, ma ho ancora molta strada da fare...».

Intanto, speriamo, che prima di catturare i «cattivi» che vogliono distruggere il pianeta riesca a catturare i suoi fan di un tempo.

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