Il personaggio della settimana

Il personaggio en travesti? Nuovo cavallo di battaglia della sinistra

Il personaggo en travesti di Drusilla Foer sarà al festival di Sanremo: ma perché in Italia si sente sempre l'esigenza di rivendicare qualcosa?

Il personaggio en travesti? Nuovo cavallo di battaglia della sinistra

L'Italia in queste ore freme per due importanti appuntamenti che, agli occhi dell'opinione pubblica popolare hanno lo stesso peso: l'elezione del presidente della Repubblica e il festival di Sanremo. Le due scadenze saranno quasi coincidenti, soprattutto se da Montecitorio le operazioni verranno tirate per le lunghe. C'è già chi immagina che sarà Amadeus dal palco del teatro Ariston di Sanremo ad annunciare il successore di Sergio Mattarella, magari con tanto di mazzo di fiori. Un cross-over impossibile, o forse no, che agita i sogni degli appassionati della kermesse canora più nota d'Italia, che quest'anno vedrà sul palco la prima valletta en travesti della sua storia, Drusilla Foer.

Specifichiamo, la prima sul palco del teatro Ariston, perché di personaggi en travesti in tv ce ne sono tanti ma, soprattutto, ce ne sono stati moltissimi anche in passato. Vi dice nulla il nome di Emma Coriandoli? Dai su, la signora Coriandoli... Ecco. Erano gli anni Ottanta e l'Italia di quel periodo non aveva bisogno di lotte e rivendicazioni, di parlare di muri abbattuti per godersi la simpatia di Maurizio Ferrini nei panni caricaturiali della casalinga degli anni 80 su Rai1 a Domenica In.

Quel personaggio, a tratti svampito ma profondo, divenne quasi un'icona di quegli anni senza che ci fossero rivendicazioni politiche, esultanze e imposizioni. Era normale vedere la signora Coriandoli fare promozione negli spot, come quello Fiat o Amadori. Era normale guardarla ogni sera dietro il bancone di Striscia la notizia su Canale5 nelle sue prime edizioni, fino al 1994, anche al fianco e in contrapposizione con Alba Parietti.

Che dire, poi, della signora Leonida, altro personaggio en travesti di straordinario impatto mediatico, presentato da Leo Gullotta al Bagaglino negli anni Ottanta. Un personaggio entrato nell'immaginario collettivo senza forzature, semplicemente perché piaceva e faceva divertire. Ed erano gli anni Ottanta, quelli della prima Repubblica e della Dc. Ora, il personaggio en travesti di Drusilla Foer è diventato l'ariete per perorare la causa del ddl Zan, una bandierina da sventolare per gridare all'Italia che si affaccia nella modernità.

Cosa è accaduto al nostro Paese negli ultimi 30 anni? Nulla da togliere a Gianluca Gori, che la interpreta, ma perché ora la presenza di Drusilla Foer deve diventare un manifesto? Perché ci dev'essere sempre qualcuno che rivendica qualcosa? Drusilla Foer è una novità per la televisione italiana? No, è un già visto, di qualità, ma pur sempre già visto.

Quindi perché tutto questo clamore? Alla fine, a dare la percezione di straordinario a qualcosa che, invece, è già ordinario, sono gli stessi che dicono di voler abbattere i muri e che con il loro atteggiamento contribuiscono a sollevarli.

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