Cultura e Spettacoli

"Spero che il rock si svegli e ci dia di nuovo la carica"

L'artista e le nuove canzoni di "Doc Deluxe": "Il governo offende se ci riduce a divertimento"

"Spero che il rock si svegli e ci dia di nuovo la carica"

Zucchero è come il vino buono: migliora anno dopo anno e comunque vince nel confronto perché gli altri invece inacidiscono. Dopo decenni di carriera e dischi di platino, migliaia di concerti ovunque e collaborazioni stellari, è rimasto uno dei pochi a occuparsi ancora della propria ragione sociale: ossia la musica, quella suonata, pensata, sofferta. Ha appena pubblicato D.O.C Deluxe, la versione extralarge del suo disco dell'anno scorso. Sei brani nuovi, tre inediti, un duetto con Sting. «Ma non ne posso più», dice adesso perché «io devo suonare dal vivo». Deve. Nel frattempo continua a registrare.

Scusi, Zucchero, tanti altri artisti invece di pubblicare nuove canzoni pubblicano nuovi post sui social.

«In realtà io sto ai social come la cravatta al maiale. Lo so, dovrei cambiare ma mi rimane ancora la speranza che le cose si modifichino».

Sicuro?

«Per esempio, l'altro giorno parlavo con il manager di Paul McCartney, che mi preannunciava una crescita esponenziale dello streaming, ma io continuo a sperare in una inversione di tendenza».

Forse per reazione, nei sei brani nuovi c'è Wichita lineman, una cover di Jimmy Webb, uno dei più grandi autori di sempre ma non certo un idolo social.

«È un brano che mi è sempre piaciuto e avrei voluto scrivere io. Lo suonavo anche nelle balere tanti anni fa e racconta la storia del tecnico telefonico che è lontano ma rimane in contatto con la propria amata».

Tema non proprio attuale. Anche l'inedito Non illudermi così è una stoccata alla mentalità social.

«È una rivisitazione di Don't make me promises che ho riscritto con un testo in italiano per riadattarla al momento che stiamo vivendo».

Parole chiare: «Sembra che la vita che ci stan cantando, uno su tre sono bugie, falsi come Facebook tutti quei bacini ai colli».

«Si finge di volersi bene tutti, di scambiarsi bacini a distanza ma io ero e resto un orso. Preferisco una stretta di mano, un contatto».

In Succede canta di «Bandiere rosse nel comò».

«Eh sì, le ho messe nel comò nel senso che non mi sento rappresentato dall'ideologia nella quale sono cresciuto. Oggi non la sbandiero più».

Il tramonto di tanti caposaldi del Novecento.

«Anche il rock non fa più la rivoluzione, si è annacquato. Forse il rap ha preso il suo posto ma spero che il rock ritrovi la propria funzione originaria. Altrimenti siamo tutti buoni, e non va bene». (sorride - ndr)

Per il premier Conte gli artisti fanno divertire.

«È grave. E comunque vorrei che arrivassero i soldi promessi alla maestranze».

Siamo nell'epoca in cui quasi tutti pubblicano un brano per «volta. Lei ripubblica il suo vecchio disco con sei brani inediti tutti insieme.

«La verità è che non mi piace fare un disco identico all'altro.. Quando sarà chiuso il progetto D.O.C. farò altro».

Nel frattempo dovrebbe suonare dal vivo.

«A metà gennaio ci diranno se potremo partire con il tour ad aprile e in che modo. Di certo io sono disposto a tutto, anche a suonare all'Arena con una capacità ridotta. L'importante è esibirsi dal vivo».

Non le basta lo streaming?

«Beh, il concerto su di un palco davanti a un pubblico vero è un'altra cosa».

Zucchero ha giocato spesso a pallone con Paolo Rossi.

«Partitelle estive. Lui fuoriclasse, io scarsissimo. Perciò avevamo deciso che il fuorigioco non valeva... Io rimanevo praticamente davanti alla porta avversaria, lui mi lanciava un pallone perfetto e poi diceva vai Tigre!. Ma io immancabilmente lo sbagliavo. Ho ricordi bellissimi e struggenti».

A proposito, Sting?

«Duettiamo in September. Lui ha scritto la musica e poi mi ha chiamato per propormi di adattare alla melodia un testo in italiano. Lavorandoci insieme è venuto fuori questo duetto, che risente e parla del periodo che stavamo vivendo quando l'abbiamo composto, e che stiamo ancora vivendo. Eravamo a giugno e ci rivolgevamo al mese di settembre con il desiderio che un po' di pioggia, dopo un'estate così calda e asciutta, potesse lavare via e purificare tutte le brutture del momento. Aspettiamo ancora questo ideale settembre».

Avete pure girato un video insieme.

«Sì ma lui voleva iniziare alle 6.30 del mattino anche se io di solito mi sveglio alle 13... Sono arrivato puntuale e lui aveva già fatto un bagno in piscina. A ottobre! Con quel freddo! Pazzesco.

A me di certo non capiterà mai». (e ride - ndr)

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