Succession, quando la fame di soldi non viene mai messa a tacere

Nuova stagione per Succession. Su Sky ci sono gli episodi della terza stagione della premiata serie tv che continua a mietere consensi

Succession, quando la fame di soldi non viene mai messa a tacere

Basterebbe solo una parola per descrivere Succession: è una serie bellissima, forse la più interessante del panorama televisivo degli ultimi tre anni. In onda negli States sul canale della HBO dal giugno del 2018, ad oggi è la serie di maggior successo in America che ha convinto sia pubblico e critica, vincendo anche due Golden Globes e tre Emmy Awards. In Italia è un’esclusiva di Sky e, a quasi due anni dall’ultimo episodio trasmesso, la terza (magnifica) stagione di Succession arriva in tv e in streaming dal 29 novembre. Un successo che sembra inarrestabile dato che, fin da ora, è stata già confermata la produzione di una quarta stagione prevista per il 2022, che si spera possa essere l’anno della rinascita per il comparto televisivo e cinematografico.

Succession è una saga familiare da non confondere con le prime time soap degli anni ’80. È un dramma a più voci e con tanti personaggi che racconta la vita della ricchissima dinastia dei Roy, a capo di un vero e proprio impero dei media. Dalla regia asciutta e dalle atmosfere rarefatte, la serie tv non solo si sofferma sui rapporti d’affari dei Roy e su un mondo che continua a rincorrere il progresso, ma apre una paretesi sui menage di una famiglia disfunzionale ma dal fascino che seduce. Cosa c’è dietro il suo successo? Una satira pungente sul mondo che viviamo.

Succession, la trama della serie tv

La storia è ambientata nel mondo dell’alta borghesia di New York, nel cuore pulsante delle attività economiche della Grande Mela. Lì, in quei uffici dove si può scorgere lo skyline più bello della città, si tessono trame d’affari, patti scellerati e si firmano assegni a sei zeri. Questo è un mondo dove Logan Roy (Brian Cox) ha fatto la sua fortuna e dove, nel corso degli ultimi anni, ha costruito pezzo dopo pezzo il suo impero dei media e dell’informazione. Il regno però è a un passo da un grande cambiamento. Logan è ormai stanco e con l’avanzare dell’età cerca il degno successore che possa sedere sul trono della sua società multimilionaria.

Ma chi tra Roman (Kieran Culkin), Connor (Alan Ruck), Shiv (Sarah Snook) e Kendall (Jeremy Strong) sarà degno di occupare il posto? La scelta non è facile, anche perché ognuno di loro ha un carattere schivo e con tendenze patologiche. Tutti i Roy vivono all’ombra di Logan, padre austero e anaffettivo, e nessuno di loro pare avere le qualità giuste per guidare la multiproprietà. All’inizio pareva che la scelta fosse caduta su Kendall, ma Logan ha fatto marcia indietro, gettando ancor di più benzina sul fuoco e mettendo in moto una lunga serie di eventi che hanno scosso fin nel profondo il cuore stesso dei Roy. Questo è solo l’inizio di una lotta impari per il dominio del settore dei media.

I Roy, una famiglia bella e dannata

Episodio dopo episodio, il pubblico resta affascinato dal ritratto di questa dinastia così controcorrente. I Roy non sono né buoni né cattivi. Sono solo arrivisti, pensano ai soldi, al proprio benessere sociale, e vivono nel rincorrere l’appagamento professionale. La loro vita è vuota e spenta, anche se hanno case lussuose e un conto in banca da far invidia. Sono donne e uomini che sono cresciuti sotto l’educazione di un padre che non ha dato a nessuno né amore né rispetto. Kendall&Co. fin da ragazzini hanno dovuto vivere in un mondo che chiedeva sempre di più, e in una realtà dove contava solo il potere dei soldi.

Sono personaggi imperfetti che si amano proprio per questo. Come la bella Shiv, l’unica donna della famiglia che è legata sentimentalmente a suo padre in quanto unica figlia femmina; come Roman, giovane scapestrato e dalla battuta sempre pronta che rincorre solo l’odore dei soldi; e come Kendall, il figlio che ha seguito le impronte di Logan ma che non riesce ad emergere, costretto sempre a vivere nell’ombra; l’unico che ha preso del distanze da questa famiglia disfunzionale è Connor, che vive ai margini della dinastia senza impicciarsi degli affari e delle trami tessute da suo padre.

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Un grande cast per una grande serie tv

Succession è un prodotto tv di grande spessore che eguaglia quasi la magia del grande schermo. Resa tale non solo da una narrazione incisiva e piena di colpi di scena, ma anche da un cast all’altezza delle aspettative. Brian Cox, ad esempio, che interpreta il patriarca dei Roy, è stato visto al cinema in diverse pellicole di successo, come Red Eye, la saga di Bourne e Match Point di Woody Allen. Tanto per citare i più celebri. Ma non è tutto. La terza stagione che è arrivata in Italia, ospita attori di rilievo come Adrien Brody. L’attore premio Oscar presterà il volto a Josh Aaronson, miliardario e attivista che diventerà un personaggio chiave nella battaglia per l’acquisizione della Waystar Royco. E ci sarà anche Alexander Skarsgard. L’ex vampiro di True Blood sarà Lukas Mattsson, descritto come un aggressivo CEO e fondatore di una società informatica di successo.

Perché vedere Succession?

È una serie verbosa, molto parlata, che si prende i suoi tempi per agire, che mette in scena un racconto teso e coinvolgente che non annoia mai. Questo perché i personaggi sono a proprio agio nella cornice del racconto e nessuno prevarica sull’altro. Succession piace perché è una serie con poca azione ma che, allo stesso tempo, appassiona proprio perché è curata con battute di stile e pungenti. Regala un ritratto effimero del mondo dei ricchi, li tratteggia come persone che cercano sempre qualcosa dalla propria vita quando in realtà hanno già tutto e non si rendono conto di nulla. Succession è da vedere perché è una fotografia assai disturbante sul mondo dell’alta finanza, e poi perché getta uno sguardo sulla società di oggi. Così cosmopolita ma per nulla aperta all’innovazione.

"Nessuno ha più pallida idea di cosa riserverà il futuro della serie tv"

In una recente intervista che è stata riportata da Vanity Fair ci sono alcuni rivelazione molto interessanti sulla serie tv. Secondo il produttore, al momento, la serie è un continuo work in progresso. “Non ci sono piani per la quarta stagione”, ammette. Secondo quanto è riportato non si conosce ancora che direzione intraprenderà la serie tv nei prossimi episodi.

“L’idea è quella di seguire in maniera omogenea, organica e naturale il corso della storia. Ora non ho la più pallida idea di cosa mi riserverà il futuro – aggiunge-. Non facciamo sforzi. Ci facciamo guidare dall’istinto e dai personaggi”.

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