Vedrete, Mark Caltagirone apparirà in carne e ossa sul palco dell'Ariston. Perché, se va avanti così, quella macchina televisiva di Barbara d'Urso riuscirà veramente, dopo aver fatto di tutto, a coronare il suo ultimo sogno. Come ha ricordato in questi giorni in un'intervista, punta infatti a condurre il Festival di Sanremo: del resto se lo hanno fatto De Filippi e Hunziker, perché non dovrebbe essere concesso a lei? E poi, in tempo di sovranismo e grillismo, dalle parti della Rai non hanno più la puzza sotto il naso come all'epoca degli alfieri del pensiero di sinistra. E farebbe comodo una maga degli ascolti come lei. Una che riesce a portare a casa il 18,3 per cento di share, con 2.620.000 spettatori, come nella puntata finale di Live di mercoledì, montando la panna montata su un matrimonio finto, con manager finte e truffaldine, Pamele Prati raggirate e raggiranti e una serie di personaggi che paiono usciti dai manicomi. Un risultato raggiunto anche se in concorrenza su Raiuno c'era la partita della nazionale Under 21. Insomma, Barbara e i suoi autori non li ferma più nessuno. Del resto si sono inventati la formula perfetta del trash televisivo: la sceneggiatura di una soap con persone vere che recitano non dentro un set, ma - appunto - live in uno studio.
Una formula così «diabolica» da attirare l'attenzione di milioni di spettatrici desiderose di svago, ancor più delle soap vere, dei film e dei reality. Dunque, a settembre riapparirà d'incanto la fondamentale questione di chi sia Mark Caltagirone e, dopo, non vi preoccupate, ce ne saranno molte altre dello stesso tenore...Teledico
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