Tinto Brass dopo l'ictus: "La misure anti-Covid in ospedale non possono essere contro le libertà"

Il regista ha raccontato del malore e del lungo ricovero in ospedale in piena pandemia senza dimenticare però il suo lavoro e i tabù contemporanei

Tinto Brass dopo l'ictus: "La misure anti-Covid in ospedale non possono essere contro le libertà"

"Ho passato cinque giorni in pronto soccorso non mi rendevo conto di dove fossi, mi chiedevo dove fosse Caterina, perché non venisse e mi sentivo disperato". Inizia così il racconto di Tinto Brass all'Adnkronos, a pochi giorni dal rientro a casa dopo il lungo ricovero in ospedale. Il regista di pellicole erotiche è stato colpito da una grave ischemia all'inizio di gennaio e ha trascorso le ultime tre settimane in una clinica di Roma Nord nella quale, causa pandemia, è rimasto completamente solo e isolato dai familiari.

Si è reso necessario l'intervento della moglie che, attraverso i legali di famiglia, è riuscita a far trasferire Brass in reparto lontano dal possibile contagio da Covid-19, che avrebbe di fatto complicato il suo già fragile quadro clinico. "Quando ho capito che nessuno poteva entrare a causa del coronavirus - ha raccontato nella sua intervista Tinto Brass - mi sono adeguato a quelle regole balorde. Sono tornato a casa con la barba lunga, sembravo un barbone. Non ricordo di essere stato lavato per giorni. L'emergenza per le misure anti Covid-19 non può essere gestita con misure che limitano gravemente la libertà delle persone e il loro diritto all'affetto e alle cure nei momenti più difficili".

Il maestro del cinema erotico sta lentamente superando la malattia (un'emorragia cerebrale, un ictus e due ischemie dal 2019 a oggi), ma quanto accaduto lo ha fatto riflettere sul tempo che scorre inesorabile e sulla morte: "Non mi spaventano affatto né la vecchiaia né la morte. Ho fatto quello che potevo fare e non ho rimpianti su nulla. Se un medico mi chiedesse di scegliere tra la mia vita e quella di un giovane non esiterei. Ora ogni mia speranza per un mondo migliore risiede nei giovani". Ed è proprio ai giovani che Tinto Brass - trenta pellicole all'attivo ("di cui 29 censurate", scherza lui) - ha rivolto un pensiero per fuggire all'isolamento che l'emergenza ha portato: "Trasgredite e fregatevene delle regole. Con o senza mascherina, fate sesso comunque e fatelo spesso".

Nella lunga intervista rilascia all'Adnkronos Tinto Brass non si tirato indietro neppure di fronte alle domande sull'attuale crisi di governo, invitando le donne in politica ad "avere il coraggio di osare, di fare di più ma ricadono negli stessi cliché di potere degli uomini" e parlando di Draghi e Conte.

"Oggi la crisi la sto seguendo pochissimo non c'è nessun politico in grado di rompere o fare cose nuove oggi. Mario Draghi? Un tecnico. Potrebbe essere un buon premier, è sicuramente il meno peggio. Conte invece è finito, basta", ha concluso Brass.

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