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Tiziano Ferro nei guai: il Fisco gli pignora 9 milioni di euro

Il tribunale civile di Latina avrebbe convalidato l'esecuzione esattoriale intrapresa dall'Agenzia delle Entrate contro il cantante per un debito risalente al periodo 2006-2008

Tiziano Ferro nei guai: il Fisco gli pignora 9 milioni di euro

La battaglia legale che da anni vede contrapposti Tiziano Ferro e l'Agenzia delle Entrate italiana sembra essere giunta all'epilogo. Il peggiore per il cantante che da anni risiede a Los Angeles. Secondo quanto riportato dal sito Latina Oggi, infatti, il fisco ha avuto il via libera dal tribunale per pignorare nove milioni di euro a Ferro, come copertura del debito contratto dal cantante anni fa per non avere versato Irpef, Irap e Iva relative ai periodi d'imposta 2006, 2007 e 2008.

Il 15 luglio il tribunale civile di Latina avrebbe convalidato l'esecuzione esattoriale intrapresa dall'Agenzia delle Entrate Riscossione ai danni di Tiziano Ferro, rigettando - di fatto - la richiesta di sospensione del pignoramento presentata dai legali della Tzn Srl, società riconducibile al cantante. La vicenda si trascina da anni e vede contrapposti l'Agenzia delle Entrate e l'artista, accusato di non avere versato le tasse dovute in Italia nonostante la residenza all'estero. Tiziano Ferro ha sempre respinto ogni accusa, ma per i giudici della Suprema Corte - che lo scorso anno lo hanno condannato per evasione - il trasferimento della residenza nel Regno Unito era "fittizio" e volto a "evadere il fisco" italiano.

I legali di Tiziano Ferro - gli avvocati Gabriele Escalar, Andrea Curzio e Giulia Catone - si sono opposti alla confisca ma il tribunale di Latina ha ritenuto ci fossero "i presupposti per la sospensione del pignoramento e della procedura esecutiva in corso". I giudici hanno così rigettato l'istanza di sospensione proposta dal debitore - Tiziano Ferro - e lo hanno condannato al pagamento delle spese di lite in favore dell'Agenzia delle Entrate, rappresentata dall'avvocato Samantha Luponio. Nell'atto i giudici spiegano che l'opposizione presentata da Ferro "non appare in grado di giustificare la sospensione dell'esecuzione presso terzi, in considerazione del principio secondo il quale alla proposizione dell'opposizione consegue la sanatoria del dedotto vizio di notificazione".

Trattandosi di un provvedimento cautelare, però, Tiziano Ferro ha ancora la possibilità di introdurre il giudizio di merito per fare valere le proprie ragioni e contestare il pignoramento.

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