Prima visione

Presentato in concorso all’ultima Mostra di Venezia, The Road (La strada) dell’australiano John Hillcoat schiera Viggo Mortensen, Robert Duvall, Charlize Theron e Guy Pearce. Ma, fra loro, solo Mortensen è sempre sullo schermo; gli altri appaiono, sì e no, per cinque minuti. Minuti duri anche per lo spettatore, perché l’apocalisse ha desertificato e gelato il mondo da un decennio. E quel che ne resta vibra per i terremoti. Con la flora estinta in mancanza di raggi di sole; con la fauna che ha dunque fatto la stessa fine, all’uomo resta solo il nutrirsi dell’uomo.
Fra chi, con tale dieta, non vuol sopravvivere oltre misura c’è una famiglia che si era appena formata al momento dell’apocalisse. L’unico figlio (Kodi Smit-McPhee) è dodicenne quando il film comincia. Della madre (la Theron) apprendiamo che s’è lasciata morire (divorare) in un ex bosco, senza che il marito (Mortensen) si prodigasse per prolungarne una sopravvivenza-agonia. Il brav’uomo ora lotta con la tisi per assicurare al figlioletto, più che il futuro, la pallottola con la quale uccidersi, onde esser stuprato e mangiato da morto e non da vivo.
The Road procede fra un cenno di splatter e un continuo parlare di fame. Salvo Mortensen e il bambino, gli attori hanno però un aspetto pasciuto... Coperti di abiti lisi, muniti di carrelli da supermercati carichi di ogni loro avere, i personaggi portano in giro senza meta la loro disperazione. Fino a incontrare un possibile pasto; o fino a diventare un possibile pasto.
All’origine del film di Hillcoat, c'è il romanzo omonimo di Cormac McCarthy, adattato da Joe Penhall. I devoti dello scrittore se lo faranno piacere; quelli che ne ignorano l’esistenza, non credano che The Road sia un film di zombi. Qui i tempi sono lunghi, per dare l’idea della morte di stenti.
In un’Italia dove i supermercati alimentari vendono nell’ultima settimana del mese molto meno che nelle precedenti, The Road ha chiaroveggente tempestività.

E pensare che, girato nel 2008, è stato tenuto dal produttore nel cassetto per un anno e dal distributore italiano per altri sei mesi. Entrambi speravano che la crisi sociale, originata da quella economica, finisse. Invece cominciava.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica