Il vero pericolo non viene dallo spazio ma dallo schermo e attenta la vostra capacità di stare svegli. Dovrebbe essere un film di fantascienza ma questo World Invasion ricorda da vicino e fin da subito un «War Movies» facendoci presto rimpiangere precedenti invasioni aliene ben più riuscite e coinvolgenti come il filosofico Indipendence Day o il curioso District 9. Qui, il sudafricano Jonathan Liebesman (Al calare delle tenebre, Non aprite quella porta - Linizio) fa un evidente verso al bellico Black Hawk Down di Ridley Scott senza possederne, però, lunghia artistica. Più simile, per certi versi, ad un fantadocumentario con quelluso ripetuto e fastidioso (da mal di mare) delle riprese a mano (alla Cloverfield), la pellicola non si discosta molto, ad esempio, dal più economico Skyline, autentico flop di questa prima parte di 2011.
Delle meteore luminose precipitano vicino alle coste marittime che costeggiano le principali metropoli, tra cui Los Angeles. In realtà, trattasi di navi aliene che contengono degli E.T. decisamente bellicosi che non guardano tanto per il sottile: vogliono distruggere lumanità e fare il pieno di acqua. Da una base militare vicina a L.A., un gruppo di coraggiosi marines, tra i quali spicca il Sergente Michael Nantz (Aaron Eckart), un veterano con un peso terribile sulla coscienza, viene allertato per una missione delicata. I militari hanno tre ore di tempo, infatti, per salvare dei civili chiusi in una stazione di polizia prima che lAir Force inizi a bombardare a tappeto. Più facile a dirsi che a farsi perché gli alieni invasori, feroci come dei predator, li braccano in ogni via, in ogni casa, su ogni mezzo.
Il tutto funge da pretesto per una invasione, questa sì reale, di effetti speciali e sonori che accompagnano un film (ma forse è più corretto dire videogioco), di un patriottismo quasi imbarazzante tanto è eccessivo.
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