Dal Chelsea di Maresca tre schiaffi ai parigini

Sonora lezione dell'italiano al Psg sotto gli occhi di Trump. Palmer, due gol ed esultanza da brand

Dal Chelsea di Maresca tre schiaffi ai parigini
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La finale che non ti aspetti. Con Enzo Maresca che dà scacco matto al Luis Enrique pigliatutto in stagione e regala, nel giorno di Sinner, un pizzico di gloria anche all'Italia calcistica uscita con i propri club (Inter e Juve) agli albori della seconda fase del torneo. Vince, anzi stravince, il Chelsea che sale sul tetto del mondo, annichilendo il Psg straripante negli States tranne che nei 101 minuti finali nei quali capisce poco di ciò che succede in campo. Il club londinese copre così con i 90 milioni di euro guadagnati nel torneo Fifa i 31 di multa dell'Uefa per violazione delle regole del Fair Play Finanziario.

Protagonisti dell'impresa Cole Palmer, autore di due gol in fotocopia, detto Cold per la sua esultanza diventata già iconica (il gesto del brivido) e che ora vorrebbe brevettare, e Joao Pedro, già "killer" spietato del Fluminense nel ruolo di ex. Il tutto in meno di un tempo, il primo, quello che in semifinale aveva consentito al Paris di domare senza affanni il blasonato Real Madrid. Poi ci ha pensato il portiere Sanchez a blindare il vantaggio sulla reazione del Paris.

Che il pronostico favorevole ai francesi potesse essere ribaltato lo si è capito subito, con l'inizio sprint dei Blues, segnale chiaro che Maresca aveva studiato bene la supersquadra del tecnico asturiano, compagno di "università guardioliana". Già, quel Guardiola che ha salutato in anticipo - per mano di Simone Inzaghi - la competizione e che ai tempi del City aveva prima valorizzato e poi scaricato il Palmer protagonista del match al MetLife Stadium, davanti al presidente Usa Trump. L'uno-due che porta a 18 il bilancio dei suoi gol stagionali dopo i 25 dell'annata precedente, lui che nei Citizens era nato centrocampista e nei Blues si è scoperto bomber, indirizza la finale verso il Chelsea. Di sicuro gli darà una grande mano nel processo di trasformazione la sua esultanza (imitata da tanti giocatori in Europa) in un brand. Una mossa di marketing che potrebbe valere milioni.

Joao Pedro è piovuto nel mondo Chelsea poco prima dell'inizio dell'avventura negli Usa, in arrivo dal Brighton che ha fornito ben cinque giocatori negli ultimi tre anni ai Blues. Assist dello scatenato Palmer, gol del brasiliano pagato 64 milioni: 160 minuti nel torneo, tre reti. Investimento per ora azzeccato. Psg non pervenuto e sciolto nell'afa newyorkese, con Luis Enrique - abituato a dominare le partite, in questo Mondiale 16 gol segnati e uno subito prima della finale - che non trova le contromisure. Inutile un secondo tempo d'orgoglio nel quale Kvara, Doué e Vitinha testano i riflessi di Robert Sanchez, con Donnarumma che nega due volte il poker a Delap. Poi il rosso a Neves per condotta violenta su Cucurella e fine della storia e una rissa finale da dimenticare.

Fallito l'obiettivo Mondiale per club, i parigini saranno di nuovo in campo fra un mese per ritentare di incrementare i trofei in

bacheca: a Udine sfida al Tottenham per la Supercoppa Europea. Poi a dicembre l'assalto alla Coppa Intercontinentale, sopravvissuta alla rivoluzione Fifa di Infantino. Due appuntamenti per dimenticare la lezione di ieri.

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