L'uomo in meno

"Ci crediamo fino alla fine...". Pioli esulta, ma la verità sul suo Milan è un'altra

Il Milan ha fatto sei punti nelle ultime due partite segnando nel finale grazie a due clamorosi errori degli avversari. Pioli parla di tenacia ma i tifosi avversari parlano di buona sorte

"Ci crediamo fino alla fine...": Pioli esulta ma qualcuno parla di "fortuna"

"Quel gol è stata una liberazione", ha commentato Pioli a fine partita riferendosi alla rete siglata da Rafael Leao a 8 dal 90esimo contro la Fiorentina. "Perché avevamo avuto diverse occasioni. Abbiamo giocato con la mentalità giusta, lavorando da squadra in una partita, come normale che sia, con un po' di tensione. Siamo soddisfatti per noi e per i nostri tifosi la squadra ha giocato e lottato contro una squadra che ci ha messo in difficoltà. Lottiamo per un obiettivo importantissimo e sentiamo tutti la tensione, ma i calciatori nonostante la giovane età stanno facendo veramente bene e stanno dimostrando di saper soffrire", il commento di Stefano Pioli ai microfoni di Dazn al termine di un match caldo ed equilibrato come Milan-Fiorentina.

Vero è che il Milan è una squadra giovane, forte, che ci crede fino alla fine ma nelle ultime due giornate contro Lazio e Fiorentina ha approfittato di due strafalcioni di Acerbi-Marusic e del portiere viola Terracciano per ottenere i tre punti. La domanda che sta circolando sui social è: senza questi regali natalizi, fuori periodo, cosa direbbe ora Pioli? Il Milan è una squadra giovanissima e tenace che nell'ultimo periodo, però, sta facendo enormemente fatica a segnare. In tanti stanno affermando che senza i due strafalcioni contro Lazio e Fiorentina i rossoneri sarebbero due punti dietro ai cugini dell'Inter. La critica mossa a Pioli in queste ore è quella di non "rischiare" mai con due punte pesanti quando il risultato è in bilico e per questa ragione è lui l'uomo in meno di questa giornata di campionato.

Questo è semplicemente un piccolo appunto a Pioli a cui ovviamente va dato atto di aver fatto un grande lavoro in questi anni al Milan e come da lui ammesso la vera forza di questa squadra è la società:"La nostra è una catena di montaggio perfetta che parte dal club e dai dirigenti, perché ci hanno dato fiducia e ci sostengono. Loro credono nel mio lavoro, di conseguenza anch'io ci credo di più e i giocatori mi seguono. Anche nelle difficoltà abbiamo un approccio positivo e non smettiamo di credere in noi stessi, pur essendo molto giovani. Sappiamo come funziona nel calcio i giocatori sentono se un allenatore li stima e lo stesso tecnico sa se la proprietà e la dirigenza credono nel suo lavoro. Ora abbiamo tre partite importantissime e restiamo a +5 sull'anno scorso, che resta il nostro vero obiettivo, cioè migliorarci".

Ora il Diavolo è a soli sette punti dall'obiettivo: se farà due vittorie e un pareggio nelle prossime tre partite befferebbe l'Inter anche in caso di tre vittorie sue tre. Le due squadre in questa circostanza arriverebbero appaiate a quota 84 punti ma sarebbero i rossoneri ad laurearsi campioni d'Italia in virtù degli scontri diretti a favore (1-1 all'andata, e 1-2 al ritorno). Pioli sa che il momento è delicato e ora l'unica cosa che dovrà fare l'Inter, squadra più esperta, è sperare che ai giovani rossoneri tremino le gambe in questo rush finale anche se i calciatori rossoneri hanno dimostrato carattere:"Siamo tutti in continua progressione, ma nemmeno noi sappiamo i nostri margini di crescita. Per molti è la prima volta che si giocano qualcosa di così importante, magari per qualcuno sarà anche l'unica.

Per questo dobbiamo fare tutti il massimo fino alla fine".

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