Civitanova domina gara 1: 3-0 senza storia su Trento

Vanni Zagnoli

Civitanova è proprio da triplete, Trento rischia di perdere la 3ª finale stagionale, questo dice gara 1 di finale scudetto all'Eurosuole forum della città marchigiana. Finisce 3-0 in un'ora e 11': 25-18, 25-20, 25-17 i parziali.

Ben sette muri in due set per l'ex Macerata, l'Itas Diatec fatica anche in ricezione e in difesa, soprattutto il primo parziale è a senso unico. Giannelli non è brillante in regia, subisce l'hawaiano Christenson. Nella Lube l'opposto bulgaro Sokolov mette la firma sul terzo set. Fuori casa, il sestetto di Lorenzetti perde gran parte del suo tremendismo, così Juantorena si aggiudica il confronto a distanza con Lanza, fra azzurri, e anche Kovar passa con continuità. Neppure i cambi allungano il match, Trento si arrende senza conquistare, come Perugia nella bella di semifinale: raccoglie la miseria di 3 muri e due aces, nessuno in doppia cifra. Civitanova forza il servizio, sbagliandone 22, Van der Voorde e compagni non sono in grado di approfittarne.

Blengini insegue il primo tricolore, dopo la coppa Italia, sabato si giocherà la semifinale di Champions a Roma contro Perugia, uscita alla bella con Trento. Poi le altre partite da scudetto, al meglio delle 5 (la seconda sarà giovedì 4 maggio) e da quel momento per l'allenatore sarà solo nazionale. «Vivrò la mia terza estate di fila con pochissime vacanze - racconta il ct -, è una condivisione piena con la famiglia. Mi ritengo fortunato per vivere le due avventure in parallelo, gestendo lo stress: si ritagliano spazi per dormire, sempre tardissimo dopo i match, ma con le vittorie il sonno migliora».

Blengini è allievo di Velasco. «Ci sentiamo ancora tutte le settimane, il rapporto iniziò 14 anni fa, condividemmo 5 stagioni, fra Piacenza, Modena e Montichiari. Siamo più che amici, direi familiari». Apprezza Guardiola («Per l'umiltà, nonostante i tanti successi») e Allegri: «Per la sua compostezza».

Sarà il loro triplete, in parallelo? Lo spera la presidentessa Simona Sileoni, della famiglia proprietaria e anche sponsor: «Siamo a una trentina di chilometri dalle zone terremotate, con i nostri successi facciamo sorridere anche la gente che ha sofferto tanto».

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