di Elia Pagnoni
B ella idea, quella dell'europeo a 24 squadre. Con questa formula avremo certamente al via il meglio del continente. A 24 squadre sarà un Europeo che avrà poco da invidiare al Mondiale, ma anzi, come livello medio delle partecipanti, potrebbe anche superarlo. Anche perché non si rischierà di perdere per strada una Svezia, un'Ucraina o una Repubblica Ceca come avverrà in Brasile.
Il problema, semmai, è opposto. E riguarda proprio le qualificazioni. Come pensa Michel Platini di rendere avvincenti gruppi dove passeranno le prime due e persino la terza potrà qualificarsi attraverso i playoff? Come si può pensare che teste di serie tipo Italia, Spagna, Olanda o Germania possano avere problemi in gironi come quelli in cui sono state sorteggiate? E di conseguenza che interesse possono avere per il pubblico sfide come Germania-Gibilterra, considerando soprattutto che la Uefa vuole aumentare l'appeal televisivo delle qualificazioni? Solo lo humour di Prandelli può definire «molto impegnativo» un girone in cui l'Italia può passare persino come terza affrontando Croazia, Norvegia, Bulgaria e Azerbaigian...
Ci permettiamo quindi di lanciare una proposta a Platini e all'Uefa. Perché dal prossimo europeo non si possono qualificare automaticamente a quello successivo le prime due classificate dei sei gironi della prima fase? Pensiamo che le 12 migliori squadre di Euro 2016 non debbano avere problemi a superare le qualificazioni dell'edizione successiva. Un sistema adottato senza scandalo da altri sport: mondiali di rugby e di baseball, Europei di pallavolo. Non solo, ma il premio dato alle prime due del girone darebbe maggior peso alla conquista di quelle posizioni, rispetto al terzo posto che comunque, con i ripescaggi, potrebbe valere il passaggio agli ottavi.
Liberate dalle stucchevoli partite di qualificazione, le dodici "regine" d'Europa potrebbero così dar vita nel biennio 2018-20 a un torneo all'italiana tra le big che potrebbe sfruttare le date solitamente riservate alle qualificazioni e alle amichevoli (in genere si arriva a 11 partite a stagione: cinque weekend si utilizzano già adesso per i doppi incontri delle nazionali) ed avrebbe - questo sì - un grande appeal tv, mettendo in palio un trofeo con sfide vere, tipo Italia-Germania o Spagna-Francia o Inghilterra-Olanda che non sarebbero ridotte, come accade ora, al rango di amichevoli. Nella prima stagione si può giocare l'andata, nella seconda il ritorno.
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