
Una crono per due. E tutti e due hanno le loro buone ragioni per essere più che soddisfatti. La crono di Caen finisce come da pronostico al campione olimpico e mondiale della specialità Remco Evenepoel. Per il 25enne belga si tratta del 63° successo in carriera, il secondo al Tour sempre in una prova a cronometro. Ieri ha divorato i 33 chilometri in programma con il tempo di 36'4202, ad una media di oltre 54 all'ora.
Una prova ottima, anche se forse in cuor suo sperava di recuperare di più all'asso sloveno che invece si è difeso alla grande, chiudendo la sua fatica con un gap di soli 16. Terzo il nostro Edoardo Affini, che per tre ore è stato al comando della corsa, fin quando non sono entrati in scena i due fenomeni. "Ci avevo fatto la bocca buona ha commentato il mantovano, raggiunto ieri da Elisa, la sua compagna, che in autunno lo renderà padre -. Ma Remco e Tadej sono davvero di un altro pianeta. La cosa che dispiace è che speravamo di guadagnare qualcosa con Jonas, invece è andata così".
La notizia, infatti, non è tanto la vittoria di Remco Evenepoel e la maglia gialla che è passata dalle spalle di Van der Poel a quelle di Tadej Pogacar che è tornato a vestirla per la 41ª volta in carriera, ma è la clamorosa battuta d'arresto patita da Jonas Vingegaard. Solo un mese fa al Delfinato, su 17,4 km a cronometro, il danese aveva fatto meglio di 21 rispetto allo sloveno. Pogacar, superlativo, ieri ha chiuso guadagnando al danese la bellezza di 1'05.
"Sono molto soddisfatto della mia prestazione ha spiegato Evenepoel anche se forse mi aspettavo di guadagnare qualcosa di più a Tadej, che è andato fortissimo". Più che soddisfatto lo sloveno. "L'obiettivo era perdere il meno possibile da Remco e guadagnare il più possibile su Jonas: è andato tutto come sperato", ha spiegato sereno lo sloveno che ieri ha vestito tre maglie su quattro (la bianca è di Remco, ndc). Adesso Tadej ha un vantaggio in classifica generale di 42 su Remco Evenepoel. Terzo il francese Vauquelin a 59, quarto Jonas Vingegaard a 1'13, quinto Matteo Jorgenson a 1'22.
Oggi sesta tappa di oltre 200 chilometri.
Da Baieux a Vire Normadie: a parte l'arrivo, con 700 metri al 10% e punte del 14%, ci sono sei Gran premi della montagna e un dislivello importante di oltre 3 mila metri. Tappa per uomini da classiche, come Van der Poel, Van Aert e Pogacar.